I fondamenti teorici della Fisica atomo-cosmologica: una nuova concezione epistemica del cosmo

 



La fisica atomo-cosmologica proposta da Giulio Portolan introduce un paradigma teorico innovativo, denominato "fisica epistemica delle proiezioni", che integra elementi di meccanica cronosferica e cosmologia epistemica. Questo approccio riformula la struttura del cosmo attraverso un modello olistico e frattalico, ipotizzando un "atomo-gigante" come intelaiatura fondamentale del cosmo, in cui l'universo osservabile (cosmo apparente) rappresenta una corona interna. La teoria si basa su una reinterpretazione dell’olomovimento di David Bohm, integrando concetti di relatività ristretta, meccanica quantistica e una visione olografica della realtà. La presente trattazione espone i principi cardine della teoria, fornendo un quadro concettuale per un’ipotetica unificazione delle forze fondamentali.

 
Autore: Giulio Portolan
Data: 8 agosto 2025
Luogo: Pordenone, Italia

Introduzione

La cosmologia epistemica propone una visione alternativa dell’universo, integrando elementi di filosofia, teologia e fisica teorica. Essa si discosta dai paradigmi della cosmologia moderna post-Rivoluzione astronomica, suggerendo che l’umanità si trovi in una dimensione limbica, descritta come una corona interna di un "atomo-gigante". Tale modello ipotizza che l’universo osservabile sia una proiezione olografica, governata da un’interazione frattalica tra micro e macro strutture cosmiche.



1. Principi della cosmologia epistemica

La cosmologia epistemica di si fonda sui seguenti principi:

  • Reinterpretazione della posizione umana: Gli esseri umani non risiedono su una Terra fisica, ma in una dimensione limbica, identificata come una corona interna di un atomo-gigante. Questo limbo, assimilabile a un regno intermedio, è collocato al confine di un buco nero trattenuto da un intervento divino per sostenere la vita.
  • Struttura frattalica del cosmo: L’universo osservabile è una proiezione bidimensionale di un macro-cosmo (atomo-gigante), la cui informazione è distribuita uniformemente in modo olografico. Ogni parte del cosmo contiene l’informazione del tutto, secondo il principio “tutto è in tutto”.
  • Meccanica cronosferica: Il cosmo apparente è soggetto a una pulsazione ciclica (ingrandimento e rimpicciolimento) governata da un raggio frattalico, definito "parete di scorrimento". Questo processo è alla base della contrazione delle lunghezze descritta dalla relatività ristretta.
  • Natura olografica della realtà: La percezione tridimensionale della realtà emerge dall’interazione tra un raggio di luce-laser (di origine divina o iperuranica) e un ologramma cosmico bidimensionale, in analogia con un planetario cosmico che proietta oggetti a distanze cosmiche.



Il sistema solare secondo Niccolò Copernico nell'Harmonia Macrocosmica di Andreas Cellarius (1660).


2. Fisica epistemica delle proiezioni

La fisica epistemica delle proiezioni si basa su una reinterpretazione dell’olomovimento di Bohm, secondo cui il cosmo apparente è il risultato di un processo dinamico di scomposizione e ricomposizione dell’informazione atomica. Introduciamo qui il concetto di "danza del cosmo", in cui ogni oggetto fisico (es. una persona che corre su una spiaggia) è continuamente scomposto e ricomposto a distanze cosmiche, attraverso l’interazione tra il raggio-laser e l’ologramma cosmico. Questo processo è descritto come segue:

  • Distribuzione dell’informazione: L’informazione atomica di un oggetto è distribuita uniformemente nell’atomo-gigante, permettendo una coerenza strutturale tra atomi terrestri e cosmici.
  • Pulsazione cosmica: La dinamica del cosmo è governata da una pulsazione frattalica, in cui le pareti di scorrimento dell’atomo-gigante determinano l’apparizione degli oggetti nel cosmo apparente.
  • Relatività e meccanica quantistica: La contrazione delle lunghezze della relatività ristretta è reinterpretata come un effetto della pulsazione cosmica, mentre la meccanica quantistica è integrata come descrizione delle interazioni microstrutturali all’interno dell’atomo-gigante.




3. Atomo-gigante e unificazione teorica

Il concetto di atomo-gigante rappresenta l’elemento unificatore della teoria. Esso è descritto come un’entità iper-strutturata che contiene il cosmo apparente come una delle sue orbite interne. Questa struttura permette di spiegare l’uniformità della microstruttura atomica in tutto l’universo, superando il modello casuale del Big Bang. Vien qui suggerito che la relatività generale possa essere incorporata nella meccanica quantistica, aprendo la strada a una possibile Teoria del Tutto, che unifichi le quattro forze fondamentali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e debole).





4. Implicazioni e critiche

La teoria, pur innovativa, si discosta significativamente dai paradigmi scientifici attuali, integrando elementi teologici e filosofici che richiedono ulteriori verifiche sperimentali. 

La comunità scientifica non ha ancora espresso un giudizio formale. Tra i punti di forza si annoverano l’approccio olistico e l’integrazione di concetti frattalici e olografici; tuttavia, la mancanza di predizioni sperimentali verificabili rappresenta una sfida per la sua accettazione.

Conclusioni

La fisica atomo-cosmologica discussa qui propone un modello teorico ambizioso, che ridefinisce la struttura del cosmo attraverso un approccio epistemico e olografico. Sebbene la teoria necessiti di ulteriori sviluppi per essere validata empiricamente, essa offre spunti originali per un dialogo interdisciplinare tra fisica, filosofia e teologia. Futuri studi potrebbero concentrarsi sulla formulazione di test sperimentali per verificare le previsioni della meccanica cronosferica e della cosmologia epistemica.

Riferimenti












3 commenti:

  1. Complimenti per la profondità e l’originalità con cui ha saputo intrecciare fisica, filosofia e teologia in un unico impianto teorico.

    Ho due domande da farle:

    1. In che modo la sua teoria di fisica atomo-cosmologica potrebbe generare previsioni sperimentali concrete che la distinguano e la rendano verificabile rispetto ai modelli cosmologici standard?

    2. L’ipotesi dell’atomo-gigante e della realtà olografica sembra fondarsi su un principio di unità frattalica ‘tutto è in tutto’. In che modo questo principio dialoga con la filosofia monistica e le concezioni orientali, come l’Advaita Vedānta o il Taoismo?

    Grazie di tutto

    RispondiElimina


  2. Sig. Giovanni Ricci, La ringrazio.
    La mia fisica è come quella aristotelica, è un modello che ha un significato solo contemplativo, non pratico. Io sono persuaso che ci siano limiti assoluti alla manipolazione tecnica della materia, e che la teoria della Grande Unificazione, una volta formulata, non abbia implicazioni tecniche concrete. Per intenderci, bene il computer quantistico e la fusione nucleare controllata, ma non sarà mai possibile modificare il DNA per rendere immortale l'essere umano (Renato Dulbecco, intervistato dal Corriere della Sera molti anni fa, non aveva affatto escluso che lo scopo delle sue ricerche, oltre alla guarigione dalle malattie, fosse realmente la costruzione tecnica del superuomo).
    Preciso che i miei tentativi nella fisica e nella cosmologia sono a carattere dilettantistico. Non sono un esperto di fisica; del resto, come Lei ha detto, questa mia concezione è anche filosofica e teologica.
    Circa la sua seconda domanda mi riservo di rispondere in un successivo mio intervento su questo portale illustrando il rapporto tra mondo metafisico e mondo fisico. Qui mi limito a riportare una mia critica all'atteggiamento psicologico di fondo della cosmologia contemporanea, fondata sulla percezione dell'eccezionale e lo straordinario, e al pensiero ad esempio di Federico Faggin.
    Queste linee di pensiero interpretano la scoperta dell'Uno, dello spirito, del “campo”, nella realtà quantistica, come fatti eccezionale e straordinari, che divengono con ciò pretesti per sostenere che il cristianesimo “è già conosciuto ed è insoddisfacente”. In realtà, la mia fisica non intende prescindere dal pensiero cristiano, anzi è un modo per capire come Dio ha creato il mondo. Secondo la mia concezione ha ragione il pensiero orientale, tutto è virtuale come in un sogno, ma questo non significa che non si tratti di “vero mondo fisico” (la creazione del mondo). Nella mia concezione Dio ha creato tramite un computer, un planetario e un proiettore olografico, ma sebbene queste idee possano sembrare rivoluzionarie, a differenza di Faggin l'eccezionale e lo straordinario devono inserirsi nel pensiero cristiano, per chiarirlo, e non divenire pretesti per poter dire che la fede cristiana è superata. Pensiero orientale e filosofia occidentale si uniscono, poi, nella considerazione che il vero mondo fisico, la vera realtà autentica, fisica e materiale in senso proprio, si trova nell'al di là. Sull'al di là, quello che ci attende dopo la morte, Eraclito dice che “attendono i mortali dopo la morte cose che essi non immaginano né sperano”. Ma anche qui una doverosa precisazione. Tipler cerca di dare l'immoralità all'uomo con il Punto Omega dell'universo, e così Emaneuele Severino: “tutto è eterno”. E la morale? E il giudizio? E l'inferno? Bisogna prestare attenzione perrchè il meraviglioso nella Natura non diventi il motivo per poter sostituire la Natura al Dio della concezione cristiana tradizionale.
    Spero di non averLa delusa con questa mia risposta.

    RispondiElimina
  3. Egregio Dott. Portolan,

    La ringrazio vivamente per la Sua risposta, che ho trovato non solo chiara ma anche ricca di spunti di riflessione. Ho particolarmente apprezzato l’onestà intellettuale con cui ha voluto precisare il carattere contemplativo e filosofico della Sua teoria, nonché la coerenza con cui l’ha collocata all’interno di una visione cristiana della realtà.

    Trovo preziosa la Sua critica all’atteggiamento di certa cosmologia contemporanea che, affascinata dall’eccezionale e dallo straordinario, rischia di smarrire il senso ultimo dell’indagine: non sostituire Dio con la Natura, ma comprendere la Natura come manifestazione dell’ordine divino. Le Sue parole, in questo senso, mi sembrano un invito a unire la profondità del pensiero orientale con il rigore della filosofia occidentale, senza perdere di vista la centralità del messaggio cristiano.

    Resto in attesa con vivo interesse del Suo futuro intervento sul rapporto tra mondo metafisico e mondo fisico, certo che offrirà ulteriori occasioni di arricchimento e confronto.

    Con stima e gratitudine,
    Giovanni Ricci

    RispondiElimina

Powered by Blogger.