La concezione della scienza in Giulio Portolan: una riformulazione scientifica

Giulio Portolan, teologo e credente cattolico di orientamento conservatore, propone una visione della scienza che cerca di integrare fede religiosa, filosofia e razionalità scientifica. La sua prospettiva si distingue da quella di altri pensatori cattolici, come il fisico Antonino Zichichi, per il tentativo di armonizzare teologia e metodo scientifico, mantenendo però una posizione critica verso alcune teorie scientifiche consolidate. Questa riformulazione presenta le idee di Portolan in modo scientificamente rigoroso, chiarendo i concetti speculativi e teologici e adottando un approccio possibilista, in linea con il metodo scientifico e il dialogo interdisciplinare.




L'immagine mostra un'incisione su legno conosciuta come l'incisione di Flammarion, pubblicata per la prima volta nel 1888 nel libro "L'atmosphère: météorologie Simboleggia la ricerca della conoscenza e la trascendenza dei limiti della percezione umana.



Il quadro teologico e filosofico di Portolan


Portolan aspira a una teologia “scientifica”, ispirata al rigore sistematico di San Tommaso d’Aquino. L’uso del termine “scientifica” per la teologia potrebbe indicare un approccio logico e strutturato, piuttosto che sperimentale, poiché la teologia si occupa di questioni metafisiche che trascendono i criteri di verifica empirica. La sua proposta potrebbe essere vista come un tentativo di rendere la teologia un discorso razionale e complementare alla scienza moderna.

Lettera del Cardinale Caffarra ricevuta da Giulio Portolan, un anno prima della sua scomparsa:

Le tre forme di razionalità

Portolan distingue tre forme di razionalità, offrendo una struttura per comprendere il rapporto tra scienza, filosofia e teologia:

  • Razionalità dialettica: include logica, matematica e geometria, considerate strutture universali e indipendenti. Portolan suggerisce che Dio sia vincolato a tali principi, un’idea che richiama il platonismo matematico, secondo cui le strutture logico-matematiche esistono autonomamente (Gödel, 1944; Penrose, 1989). Questa visione potrebbe aprire un dialogo tra teologia e filosofia della matematica.
  • Razionalità epistemica: comprende filosofia, metafisica e teologia, che esplorano questioni come l’esistenza di Dio o la natura dell’anima. Questa categoria potrebbe essere interpretata come un approccio speculativo, complementare alla razionalità scientifica.
  • Razionalità scientifica: si basa sul metodo galileiano, caratterizzato da osservazione, ipotesi e sperimentazione, e si evolve nel falsificazionismo di Popper (1959). Portolan sembra valorizzare questa razionalità come strumento per comprendere il mondo, integrandola con la sua visione teologica.


immagine liberamente ispirata alle opere di Maurits Cornelis Escher

La posizione sul darwinismo

Portolan esprime riserve sul darwinismo, associandolo al darwinismo sociale. La teoria dell’evoluzione di Darwin è ampiamente accettata per le sue basi in evidenze fossili, genetiche e molecolari (Mayr, 2001; Dawkins, 2009). Tuttavia, la critica di Portolan potrebbe essere interpretata come un’opposizione al darwinismo sociale, un’interpretazione socio-politica non scientifica, piuttosto che alla teoria biologica. Questa distinzione apre la possibilità di un dialogo tra la sua visione teologica e la biologia moderna.


Charles Darwin  

La scienza come spiegazione del mondo


Portolan considera la scienza uno strumento per descrivere il mondo in modo rigoroso, distinguendola da narrazioni fantascientifiche che interpreta come proiezioni immaginarie. Questa posizione è coerente con l’approccio scientifico, che privilegia spiegazioni basate su dati empirici. La sua visione sull’esplorazione spaziale, che considera priva di senso, potrebbe essere letta come un invito a riflettere sul significato filosofico delle missioni spaziali, pur riconoscendo i progressi tecnologici in questo campo, come i rover su Marte o i telescopi Hubble e James Webb (Sagan, 1994).


Ruggero Bacone: francescano, scienziato, alchimista nel Medioevo


Cultura e verità

Portolan distingue tra cultura e verità, proponendo che la verità (episteme) sia la sintesi della cultura. Questa idea richiama la distinzione platonica tra doxa ed episteme e suggerisce che la cultura scientifica non sia un semplice accumulo di nozioni, ma un sistema organizzato di conoscenze. La complementarità tra cultura umanistica e scientifica proposta da Portolan potrebbe favorire un dialogo interdisciplinare, come suggerito da Snow (1959).

La scienza e il cosmo

Definisce poi l’universo come il “Limbo” dantesco e propone una scienza “steleologica” come via per esplorare il divino. Questa ipotesi, pur non verificabile empiricamente, potrebbe essere interpretata come un tentativo di collegare cosmologia e teologia. La sua visione sull’esplorazione spaziale potrebbe stimolare riflessioni filosofiche, pur in contrasto con i successi della cosmologia moderna (Hawking, 1988).



Implicazioni tecnologiche

Propone una tecnologia al servizio dell’umanità, con limiti etici alla manipolazione della materia. Questa prospettiva potrebbe allinearsi con dibattiti contemporanei sull’uso responsabile della tecnologia (Jonas, 1979). Le sue idee sul paradiso come luogo di realizzazione tecnologica eterna, pur speculative, potrebbero essere lette come una riflessione teologica sul rapporto tra tecnica e trascendenza.

Conclusione

La visione di Portolan offre spunti per un dialogo tra teologia, filosofia e scienza, proponendo una complementarità tra razionalità dialettica, epistemica e scientifica. Le sue critiche al darwinismo e all’esplorazione spaziale potrebbero essere reinterpretate come inviti a riflettere sul significato etico e filosofico della scienza. La sua teologia “scientifica” potrebbe stimolare un approccio interdisciplinare, pur richiedendo un ancoraggio più chiaro ai metodi scientifici per un dialogo pienamente integrato.


Ecco una sintesi per punti 

1. Identità e posizione religiosa
Giulio Portolan è un cattolico praticante di orientamento conservatore.
Pur essendo credente, ha una concezione della scienza più vicina a quella degli scienziati atei scientisti che a quella di credenti come Antonino Zichichi.
 
2. Visione della scienza
Portolan concepisce la scienza come fredda, asettica, “nera”, riflesso della natura stessa del cosmo.
Nonostante sia un teologo e solo scienziato dilettante, elabora teorie originali in biologia, fisica e cosmologia.
 
3. Teologia scientifica
Realizza l’ideale di San Tommaso d’Aquino: una teologia rigorosamente scientifica.
Viene considerato da alcuni massimo teologo della storia del pensiero e della Chiesa.
La sua teologia rompe con la retorica dell’omiletica contemporanea, come riconosciuto dal Card. Caffarra.

4. Tipi di razionalità secondo Portolan
Portolan distingue tre forme:
- Dialettica: logica, matematica, geometria. Dio stesso è subordinato a queste leggi.
- Epistemica: filosofica, metafisica e teologica.
- Scientifica: culmina nello scientismo assoluto; metodo galileiano → Kant → Popper.
 
5. Differenza tra verità e cultura
Per Portolan, la verità (episteme) è il senso e la sintesi della cultura.
La cultura senza verità è “multiscienza”, come diceva Eraclito, cioè un accumulo caotico di nozioni.
 
6. Rapporto tra scienza e teologia
Nessuna opposizione tra cultura umanistica e scientifica: vi è una complementarietà dialettica.
Portolan sostiene uno scientismo puro, pur mantenendo un radicalismo teologico.
 
7. Critica alla scienza moderna e al suo uso
Denuncia l’umiliazione dell’uomo da parte della scienza moderna: copernicanesimo, psicoanalisi, marxismo, darwinismo, neoparmenidismo.
Rifiuta la fantascienza come illusione paradisiaca proiettata sulla Terra.
È contrario ai viaggi spaziali, considerati privi di senso e impossibili.
 
8. Finalità della scienza e della tecnica
La tecnica deve essere finalizzata solo al bene dell’umanità, con limiti assoluti nel suo impiego.
Il paradiso è per Portolan scientificamente dimostrato ed è l’unico luogo dove realizzare i desideri umani.

9. Influenze filosofiche
Riprende Emanuele Severino nella distinzione tra forme di razionalità.
Accetta che, per Severino, anche l’episteme possa essere considerata “scienza”.

10. Riferimenti scientifici e culturali
Portolan si inserisce in una linea che va da Democrito a Galileo, Darwin, Freud, Einstein, fino a Levi-Montalcini, Rubbia, Hawking, Hack, Penrose, Davies, ecc.

Riferimenti bibliografici

  • Dawkins, R. (2009). The Greatest Show on Earth: The Evidence for Evolution. Free Press.Fornisce una panoramica delle basi empiriche dell’evoluzione, utile per contestualizzare le critiche di Portolan.
  • Gödel, K. (1944). Russell’s Mathematical Logic. In The Philosophy of Bertrand Russell.Esplora la natura a priori della logica e della matematica, in linea con la razionalità dialettica di Portolan.
  • Hawking, S. (1988). A Brief History of Time. Bantam Books.Offre un quadro della cosmologia moderna, rilevante per il confronto con la visione di Portolan sul cosmo.
  • Jonas, H. (1979). The Imperative of Responsibility. University of Chicago Press.Riflessione sull’etica della tecnologia, coerente con le idee di Portolan sull’uso della tecnica.
  • Mayr, E. (2001). What Evolution Is. Basic Books.Spiegazione chiara della teoria dell’evoluzione, utile per chiarire le posizioni di Portolan.
  • Penrose, R. (1989). The Emperor’s New Mind. Oxford University Press.Discussione sulla natura universale della matematica, in sintonia con la razionalità dialettica.
  • Popper, K. (1959). The Logic of Scientific Discovery. Routledge.Fondamenti del falsificazionismo, centrale per la razionalità scientifica di Portolan.
  • Sagan, C. (1994). Pale Blue Dot. Random House.Riflessioni sull’esplorazione spaziale, utili per confrontare la posizione di Portolan.
  • Snow, C. P. (1959). The Two Cultures. Cambridge University Press.Analisi della complementarità tra cultura umanistica e scientifica, in linea con la visione di Portolan.

Note finali


I riferimenti citati sono opere accademiche o studi peer-reviewed che offrono un contesto per le idee di Portolan, riformulate in modo possibilista. Le sue ipotesi teologiche, come la definizione dell’universo come “Limbo” o la scienza steleologica, sono presentate come spunti speculativi che potrebbero stimolare ulteriori riflessioni interdisciplinari, senza richiedere una verifica empirica diretta.

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