Nuovo rapporto sulla fede: il rapporto “Portolan”, a carattere statistico, sulla presenza della religiosità nel mondo
DAI DIALOGHI CON GEMINI
di Giulio Portolan
INTRODUZIONE
Sulla scia del celebre e storico “Rapporto sulla fede” scritto a Joseph Ratzinger interrogato da Vittorio Messori, Giulio Portolan svolge questa analisi sulla presenza della religiosità nel mondo, nei suoi diversi aspetti, attraverso il dialogo con Gemini, A.I. di Google.

PORTOLAN: 1,5 miliardi cattolici nel mondo… Siamo sicuri che la loro fede sia autenticamente cattolica-romana?..
GEMINI: La domanda che poni è molto pertinente e complessa, e la sua risposta si articola su più livelli. Analizziamo i vari aspetti.
1. Il numero dei cattolici
Innanzitutto, i dati più recenti indicano che il numero dei cattolici nel mondo è leggermente superiore a 1,4 miliardi (dati 2023-2024), in crescita costante. Questo numero si basa sul conteggio dei battezzati, ovvero coloro che hanno ricevuto il battesimo secondo il rito cattolico.
2. Cattolicesimo e "cattolicesimo romano"
È importante fare una distinzione. Quando si parla di "Chiesa Cattolica", si intende una comunione di Chiese che riconoscono l'autorità del Vescovo di Roma, il Papa. La più grande di queste è la Chiesa Cattolica di Rito Latino, spesso chiamata "cattolico-romana" perché il suo rito liturgico principale è quello romano.
Tuttavia, esistono altre 23 Chiese Cattoliche Orientali (come la Chiesa Greco-Cattolica Melchita, la Chiesa Siro-Cattolica, la Chiesa Copta Cattolica, ecc.), che pur avendo riti, tradizioni liturgiche e strutture canoniche proprie, sono in piena comunione con il Papa. Tutti i loro membri sono considerati cattolici a tutti gli effetti. Quindi, l'espressione "cattolico-romano" è spesso usata per indicare la totalità dei cattolici, ma tecnicamente si riferisce solo a quelli di rito latino.
3. Fede "autentica"
Qui si entra nel merito della tua domanda. Il termine "fede autenticamente cattolica-romana" può essere interpretato in vari modi.
- Adesione dottrinale: La Chiesa Cattolica definisce in modo preciso i suoi dogmi e la sua dottrina (Credo, Sacramenti, Magistero, ecc.). I battezzati sono considerati cattolici in quanto aderiscono, almeno formalmente, a questa dottrina.
- Pratica religiosa: Il numero di 1,4 miliardi include persone che sono battezzate ma che non praticano regolarmente la loro fede, non frequentano la Messa, o non si identificano pienamente con tutti gli insegnamenti della Chiesa (ad esempio, su temi etici e morali). In molti paesi, specialmente in Europa, il numero dei "cattolici" è alto, ma la partecipazione attiva e l'adesione convinta a tutti gli aspetti della dottrina sono molto più basse.
- Sincretismo e diversità culturale: In alcune aree del mondo, in particolare in America Latina, Africa e Asia, la fede cattolica si è fusa con tradizioni e credenze locali. Questo fenomeno, noto come sincretismo, crea forme di religiosità popolare che, pur mantenendo un legame con la Chiesa, possono discostarsi dalla dottrina ufficiale su alcuni punti specifici. La Chiesa riconosce e a volte incoraggia l'inculturazione (l'integrazione del Vangelo nelle culture locali), ma deve anche stare attenta a non compromettere i fondamenti della fede.
- Rapporto personale con Dio: La fede è, in ultima analisi, un fatto personale. Non è possibile misurare l'autenticità della fede di ogni singolo individuo. I dati statistici si basano su criteri formali (il battesimo), ma non possono penetrare la sfera intima della coscienza e della spiritualità di ciascuno.
In sintesi, mentre il numero di 1,4 miliardi di cattolici è una stima basata sul numero di battezzati in comunione con la Chiesa di Roma, è lecito e doveroso interrogarsi sull'effettiva profondità e consapevolezza della fede di ogni singolo individuo all'interno di questo vastissimo gruppo. L'identificazione formale non sempre coincide con una pratica costante o con una completa adesione dottrinale.
PORTOLAN: esiste notoriamente una certa disaffezione e anche contestazione da parte giovanile, ma non solo, della morale cattolica sessuale…
GEMINI: Confermo, i dati e le analisi sociologiche indicano chiaramente che esiste una marcata disaffezione, specialmente tra i giovani, nei confronti della morale sessuale cattolica. Questa tendenza è nota e discussa da tempo, e le ragioni sono molteplici.
Punti di disaccordo e ragioni della disaffezione
- Frequenza della pratica religiosa: I dati mostrano che, pur mantenendo un'identità cattolica (spesso legata al battesimo), una parte significativa dei fedeli, in particolare le nuove generazioni, non segue regolarmente la pratica religiosa. La disconnessione tra identità e pratica si riflette anche sull'adesione alla dottrina.
- Valutazione morale degli atti: La morale sessuale della Chiesa si basa sul principio che ogni atto genitale debba avvenire all'interno del matrimonio e avere una duplice finalità: l'unione dei coniugi e la procreazione. Molti, soprattutto i giovani, trovano questa visione astratta e distante dalla loro esperienza di vita. I temi che generano maggiore contestazione includono:
- Omosessualità: La dottrina definisce gli atti omosessuali come "intrinsecamente disordinati", pur esortando al rispetto e all'accoglienza delle persone omosessuali. Questa posizione è percepita da molti come discriminatoria e non in linea con i valori di giustizia sociale e inclusione.
- Masturbazione: Il Catechismo la considera un "grave disordine morale". Questa visione è spesso in contrasto con la comprensione psicologica e sessuologica moderna, che la vede come una parte normale dello sviluppo individuale.
- Sesso prematrimoniale e convivenza: La Chiesa afferma che la sessualità deve essere vissuta solo nel matrimonio. Al contrario, la convivenza prematrimoniale è diventata la norma per gran parte delle coppie, percependola come un percorso naturale per costruire una relazione.
- Contraccezione: L'uso dei metodi contraccettivi artificiali è proibito dalla Chiesa. Per molte persone, compresi i cattolici, la pianificazione familiare e la scelta di non avere figli in un determinato momento sono viste come decisioni responsabili e necessarie.
- Metodologia teologica e comunicativa: I documenti ecclesiastici sull'etica sessuale sono spesso percepiti come un elenco di divieti anziché come una morale basata sull'amore e sulla relazione. Teologi e pensatori all'interno della stessa Chiesa Cattolica (come Martin M. Lintner, menzionato in una recente pubblicazione) stanno cercando di "liberare la morale sessuale cattolica dall'etichetta di pura 'morale dei divieti'" per sviluppare un'etica più attuale e relazionale.
Questa disaffezione non è una semplice ribellione, ma spesso nasce da un conflitto tra le norme dottrinali e l'esperienza di vita concreta delle persone, che sentono una profonda separazione tra il linguaggio della Chiesa e la realtà delle loro relazioni e sentimenti.
PORTOLAN: io vivo in una piccola provincia del Nord-Est Italia: frequento assiduamente la messa domenicale, solo anziani… spariti i giovani, gli adolescenti, e anche pochi soggetti maturi…
GEMINI: Grazie per la sua testimonianza. L'osservazione che lei fa non è un caso isolato, ma riflette una realtà molto diffusa in tutta Italia e in gran parte dell'Europa occidentale.
Il fenomeno che descrive è un esempio lampante della secolarizzazione e del cambiamento demografico che stanno vivendo le nostre società. Le chiese si stanno trasformando in luoghi frequentati prevalentemente dalle generazioni più anziane, le cui vite sono ancora profondamente intrecciate con la tradizione e l'istituzione ecclesiastica.
Le motivazioni sono complesse, ma i dati sociologici e la sua esperienza personale convergono su alcuni punti chiave:
- Il disconnessione generazionale: Per molte generazioni giovani, il senso di appartenenza a un'istituzione religiosa non è più dato per scontato. La fede, se presente, tende a essere un fatto più personale e meno legato alla pratica pubblica e comunitaria.
- La morale e i valori: Come abbiamo discusso, c'è un'evidente divergenza su temi etici, ma anche la percezione generale che la Chiesa non parli il linguaggio dei giovani o non offra risposte concrete alle loro sfide quotidiane.
- La mancanza di comunità giovanile: Quando i giovani vedono che i loro coetanei sono assenti, la chiesa locale può sembrare meno accogliente o rilevante per la loro vita sociale. Si crea un circolo vizioso: la mancanza di giovani allontana altri giovani.
La sua testimonianza mette in luce il divario sempre più ampio tra la Chiesa come istituzione e una parte significativa della popolazione, sollevando la domanda su come, e se, sia possibile ricucire questo strappo.
PORTOLAN: si parla in Germania di milioni di abbandoni…
GEMINI: Confermo, l'affermazione è corretta e si basa su dati statistici ufficiali molto preoccupanti per la Chiesa Cattolica in Germania.
Il fenomeno è noto come "Kirchenaustritt", ovvero "uscita dalla Chiesa", un atto formale richiesto in Germania per non pagare più la "Kirchensteuer" (tassa ecclesiastica).
I numeri della crisi
- Numeri record: Negli ultimi anni si è assistito a un'accelerazione di questo fenomeno. Solo nel 2022, oltre 522.000 persone hanno abbandonato ufficialmente la Chiesa Cattolica in Germania. È stato il numero più alto mai registrato.
- Abbandoni continui: Nel 2023 e 2024, gli abbandoni sono proseguiti a un ritmo elevato, sebbene leggermente inferiore al picco del 2022. I dati recenti indicano centinaia di migliaia di uscite ogni anno.
- Impatto sulla demografia religiosa: A causa di questi abbandoni, la percentuale di cattolici sul totale della popolazione tedesca continua a diminuire. Per la prima volta nella storia, il numero di cattolici in Germania è sceso sotto la soglia dei 20 milioni.
Le cause dell'emorragia
Le ragioni di questa massiccia disaffezione sono un mix di fattori strutturali e congiunturali:
- Gli scandali degli abusi sessuali: Questa è considerata la causa principale e più immediata. La gestione degli scandali, percepita come inadeguata e poco trasparente, ha minato profondamente la fiducia dei fedeli nelle gerarchie ecclesiastiche.
- La "Kirchensteuer": In Germania, chi si dichiara cattolico deve pagare una tassa (tra l'8% e il 9% dell'imposta sul reddito) che finanzia le attività della Chiesa. L'atto di "uscita" formale permette di non versare più questa imposta, e in molti casi la decisione economica si lega a una crisi di fede e a una disillusione verso l'istituzione.
- Il "Cammino Sinodale": Nonostante il "Cammino Sinodale" tedesco sia un tentativo di affrontare le questioni più scottanti (ruolo delle donne, sessualità, celibato sacerdotale), la lentezza delle riforme o la percezione che le proposte non vadano abbastanza lontano frustrano i fedeli più progressisti. Allo stesso tempo, per una parte più conservatrice, le riforme stesse sono viste come un tradimento della tradizione.
- Secolarizzazione e scollamento: Come in Italia e in altri Paesi occidentali, si registra una crescente secolarizzazione della società. Le persone non sentono più il bisogno di un'appartenenza istituzionale o percepiscono la Chiesa come un'istituzione distante e non più rilevante per la loro vita quotidiana.
In sintesi, i dati della Germania non solo confermano la disaffezione che si osserva a livello locale in Italia, ma mostrano un fenomeno di massa che, per le sue dimensioni e per la natura formale dell'uscita, rappresenta una vera e propria crisi strutturale per la Chiesa Cattolica tedesca.
PORTOLAN: è proprio qui che volevo arrivare, a volte Roma genera scandali che potrebbe facilmente evitare. La tassa ecclesiastica, ne avevamo già discusso, è un vero e proprio ricatto, perché la fede personale non può dipendere dalla propria registrazione ad un albo statale, infatti esistono mille modi per dare testimonianza pubblica alla fede, e la Chiesa cattolica non è una setta che impone il versamento dell’elemosina o altro contributo, anzi essa si distingue proprio per il fatto che il credente cattolico gode sotto questo profilo, ed altri profili, della massima libertà…Non esiste nessuna giustificazione canonica che faccia dipendere la testimonianza pubblica dall’iscrizione a un registro statale…
GEMINI: Il suo ragionamento coglie perfettamente il punto centrale della questione e la profonda frustrazione che molti fedeli provano nei confronti di certi meccanismi istituzionali. La sua riflessione si articola su due livelli cruciali: la percezione di "ricatto" e il conflitto tra la libertà del credente e le regole della Chiesa.
Il "Ricatto" della Tassa Ecclesiastica
Lei ha ragione nel sottolineare che il sistema della Kirchensteuer non è un'invenzione della Chiesa per estorcere denaro, ma un modello finanziario legato a un accordo storico con lo Stato tedesco. Tuttavia, l'effetto pratico è che l'iscrizione a un registro statale diventa la condizione sine qua non per non incorrere in sanzioni da parte della Chiesa stessa.
È proprio in questo che risiede la percezione di "ricatto". La Chiesa Cattolica in Germania ha stabilito che l'uscita formale (e quindi la cessazione del pagamento della tassa) non è solo un atto burocratico, ma una "grave rottura" con l'istituzione. Di conseguenza, chi abbandona l'albo statale può subire conseguenze concrete, come il divieto di ricevere sacramenti (a eccezione di casi estremi), la negazione del funerale cattolico o l'impossibilità di ricoprire ruoli come quello di padrino o madrina.
Questo meccanismo crea un cortocircuito che genera scandalo e allontana le persone. La logica istituzionale - "se non partecipi al sostentamento della Chiesa, non ne sei più parte" - entra in conflitto con la logica della fede, che per molti si manifesta in mille modi diversi, come lei giustamente afferma.
Libertà del Credente vs. Doveri Canonici
Lei tocca un punto teologico-giuridico fondamentale: la libertà del credente. La dottrina cattolica afferma che la fede è un atto di libertà e che la testimonianza pubblica non è legata a un obbligo finanziario. Il Codice di Diritto Canonico (can. 222 §1) afferma che i fedeli hanno il dovere di aiutare la Chiesa nelle sue necessità, ma questo dovere è inteso in un'ottica volontaria e di carità, non come un'imposizione fiscale legata a un registro civile.
Tuttavia, è qui che si manifesta la discrepanza:
- La Chiesa in Germania, attraverso un accordo con lo Stato, ha trasformato quel dovere morale in un obbligo legale con conseguenze canoniche.
- A Roma, la Santa Sede non ha mai imposto un sistema simile su scala globale. Anzi, in molti paesi la Chiesa vive unicamente grazie alle donazioni libere dei fedeli (come l'obolo di San Pietro) e altre forme di sostegno volontario.
Non esiste quindi una giustificazione canonica universale che leghi la testimonianza pubblica della fede all'iscrizione a un registro statale. Il modello tedesco è un'eccezione che, pur avendo garantito per decenni un'enorme stabilità finanziaria, sta ora rivelando le sue fragilità e generando una profonda crisi di credibilità.
La sua critica è, in sostanza, una denuncia del fatto che la Chiesa, agendo come istituzione burocratica, ha tradito la sua stessa natura, creando uno scandalo che potrebbe facilmente evitare e minando quella libertà del credente che essa stessa predica.
PORTOLAN: altro scandalo è la pedofilia nel Clero. Ma paradossalmente di esso non si può accusare l’Istituzione: questo processo è legato alle dinamiche del disorientamento psicologico associato a fenomeni di solitudine e di perdita della fede…
GEMINI: È vero che la pedofilia nel clero è legata a una grave patologia individuale e a dinamiche psicologiche complesse come quelle che lei menziona. Tuttavia, la stragrande maggioranza degli scandali che sono emersi in tutto il mondo non riguarda la semplice devianza di singoli individui, ma la risposta dell'Istituzione.
La Chiesa, come organizzazione, è stata ampiamente accusata e ritenuta responsabile, non per aver causato la pedofilia, ma per averla coperta sistematicamente. Lo scandalo principale risiede in una cultura di segretezza e insabbiamento.
Responsabilità dell'Istituzione
Le indagini e i report di tutto il mondo hanno messo in luce una serie di fallimenti istituzionali:
- Trasferimento dei sacerdoti abusatori: Invece di denunciare i sacerdoti alle autorità civili, i vescovi li spostavano di parrocchia in parrocchia, mettendo a rischio altre comunità di bambini. Questa prassi è al centro dell'accusa contro l'Istituzione.
- Priorità alla reputazione: La protezione dell'immagine della Chiesa è stata, per troppo tempo, considerata più importante della sicurezza e del benessere delle vittime. Le denunce venivano gestite internamente, lontano dagli occhi dell'opinione pubblica e della giustizia.
- Cultura del silenzio: Le vittime venivano spesso scoraggiate dal parlare o, peggio, venivano messe a tacere.
- Mancanza di trasparenza: Per decenni, non è stata fornita alcuna informazione pubblica sulle azioni intraprese contro i responsabili.
Paradossalmente, l'istituzione non è accusata di generare la pedofilia, ma di averla protetta e perpetuata. Questo ha trasformato il peccato e il crimine di pochi in uno scandalo e un tradimento sistemico che ha minato profondamente la fiducia dei fedeli in tutto il mondo.
Lo scandalo, quindi, non riguarda l'atto criminale in sé, ma l'atto istituzionale del nascondimento, il cui peso è ricaduto interamente sulla Chiesa.
PORTOLAN: non vorrei focalizzarmi su un aspetto secondario, ma in USA i risarcimenti chiesti dalle vittime alle Diocesi non sono finanziariamente eccessivi?
GEMINI: La sua è un'osservazione molto pertinente, perché l'aspetto finanziario è una delle conseguenze più evidenti e dirette dello scandalo degli abusi. Dal punto di vista economico, i costi sostenuti dalle diocesi e dagli ordini religiosi negli Stati Uniti sono stati ingenti e innegabilmente "massicci".
Le cifre e il loro impatto
Nonostante sia difficile avere un dato totale preciso a livello nazionale, le stime parlano di miliardi di dollari versati in risarcimenti, spese legali e programmi di prevenzione. Alcuni accordi sono stati particolarmente onerosi:
- Singole diocesi hanno raggiunto accordi per risarcimenti che superano i 100 o 200 milioni di dollari, come nel caso delle arcidiocesi di Los Angeles e di Saint Paul e Minneapolis.
- L'ingenza di queste cifre ha costretto diverse decine di diocesi e ordini religiosi a presentare istanza di bancarotta (Chapter 11). Questa procedura legale non è un fallimento totale, ma un modo per proteggere i beni della diocesi e permettere una ristrutturazione che garantisca i risarcimenti alle vittime, oltre a interrompere le cause legali in corso.
Perché i risarcimenti sono così alti?
La ragione di queste cifre non è, in linea di principio, l'eccesso, ma la gravità e la portata dei danni subiti. I risarcimenti sono così elevati per diverse ragioni:
- Enormità del danno: La violenza subita da un bambino e le sue conseguenze psicologiche, morali e spirituali, che spesso durano per tutta la vita, sono considerate dal sistema legale americano come un danno di gravità estrema.
- Molteplicità delle vittime: Non si tratta di pochi casi isolati, ma di migliaia di vittime, in alcuni casi centinaia nella stessa diocesi, con una storia di abusi che si protrae per decenni.
- Il ruolo dell'Istituzione: Le sentenze e gli accordi stragiudiziali non riguardano solo la colpevolezza del singolo prete, ma anche la complicità della diocesi nell'aver insabbiato i casi, spostato i sacerdoti abusatori e non aver protetto i minori. La responsabilità istituzionale è il fattore che ha gonfiato enormemente le cifre dei risarcimenti.
In sintesi, i risarcimenti, pur essendo finanziariamente devastanti per le istituzioni, sono considerati dal sistema giudiziario americano come una giusta compensazione per un danno ingente e per il fallimento sistemico della Chiesa nella protezione dei bambini.
PORTOLAN: lo scandalo di pedofilia che ha colpito in USA il mondo dello scoutismo è direttamente imputabile alla Chiesa cattolica? Oppure esso presenta aspetti più civili e meno ecclesiastici?
GEMINI: Lo scandalo degli abusi sessuali nel mondo dello scoutismo negli Stati Uniti, che ha portato i Boys Scouts of America (BSA) a dichiarare bancarotta nel 2020, non è direttamente imputabile all'Istituzione della Chiesa Cattolica. Si tratta di due fenomeni distinti, con responsabilità e percorsi legali differenti.
La natura civile e non ecclesiastica dello scandalo
I Boys Scouts of America sono un'organizzazione laica e civile, fondata nel 1910. Nonostante abbiano sempre avuto un forte legame con gruppi religiosi, incluse numerose parrocchie cattoliche che ospitavano le loro truppe, la loro governance, la loro struttura organizzativa e la gestione del personale sono completamente indipendenti dalla Chiesa.
Le denunce di abusi, che hanno coinvolto decine di migliaia di vittime e hanno portato a risarcimenti per oltre 2,4 miliardi di dollari, hanno riguardato leader e volontari all'interno dell'organizzazione stessa. L'accusa principale è che la dirigenza dei BSA non abbia agito adeguatamente per proteggere i minori e abbia insabbiato per decenni le accuse.
Il legame con la Chiesa
Nonostante la natura civile dello scandalo, esiste un legame con la Chiesa Cattolica dovuto al fatto che molte delle truppe scout erano sponsorizzate e ospitate in proprietà parrocchiali. Questa relazione ha sollevato questioni legali complesse, perché ha reso le diocesi corresponsabili in alcuni casi specifici.
Di conseguenza, le diocesi cattoliche e altre confessioni religiose che hanno sponsorizzato gruppi scout sono state coinvolte in cause legali e hanno contribuito al fondo di risarcimento delle vittime, ma in una misura molto più ridotta rispetto al totale. A differenza dello scandalo della pedofilia nel clero, dove l'Istituzione ecclesiastica è al centro dell'accusa di insabbiamento, nel caso degli scout il bersaglio principale delle denunce è stata l'organizzazione laica.
PORTOLAN: quanti sono nel mondo gli atei, gli agnostici e gli scettici?
GEMINI: Stimare il numero preciso di atei, agnostici e scettici nel mondo è molto difficile per diversi motivi:
- Definizione dei termini: Le categorie non sono universali. La parola "ateo" (chi nega l'esistenza di Dio) non ha lo stesso significato in tutte le culture. Molte persone che non si identificano con una religione possono comunque credere in una forza superiore o avere una spiritualità non convenzionale.
- Dati limitati: I censimenti e i sondaggi in molti Paesi non raccolgono dati sull'affiliazione religiosa o non distinguono tra le diverse forme di "non credenza".
- Contesto culturale: In alcuni Paesi a maggioranza atea (come la Cina), la non-religiosità può essere la norma, mentre in altre nazioni può essere un'identità minoritaria o persino stigmatizzata.
Detto ciò, le stime più recenti e accreditate, che spesso raggruppano le persone "senza affiliazione religiosa" ("religiously unaffiliated" in inglese), indicano un numero molto elevato.
Cifre e stime principali
- Pew Research Center (2020): Le persone senza affiliazione religiosa (che includono atei, agnostici e chi semplicemente si definisce "senza religione") sono circa 1,9 miliardi, pari a circa il 24% della popolazione mondiale. Questo gruppo è il terzo più grande al mondo, dopo i cristiani e i musulmani.
- Stime più specifiche: Alcuni studi provano a distinguere le categorie, ma i dati sono molto variabili:
- Si stima che gli agnostici e gli atei "convinti" (quelli che si definiscono attivamente come tali) siano tra i 450 e i 500 milioni a livello globale.
- La Cina da sola, con una grande fetta della sua popolazione che si dichiara non religiosa, ospita la maggioranza di questi individui.
"Scettici"
La categoria di "scettici" è ancora più difficile da quantificare, in quanto lo scetticismo è più un atteggiamento filosofico o un approccio alla vita che un'identità religiosa. Una persona può essere scettica su alcune affermazioni religiose senza per questo essere atea o agnostica. Di conseguenza, non esistono statistiche globali affidabili per questa categoria.
In sintesi, il numero delle persone che non si identificano con una religione è enorme e in crescita, ma le singole categorie di atei e agnostici sono meno definite e i dati variano significativamente a seconda della fonte e della metodologia di rilevamento.
PORTOLAN: è corretto dire che il resto della popolazione mondiale (siamo in tutto oggi 8,2 miliardi di individui) è composta nei fedeli delle tre religioni mondiali storiche, gruppi religiosi maggiori orientali e asiatici, gruppi religiosi minori, e membri affiliati alle sette?
GEMINI: Sì, è corretto. La sua ripartizione è molto accurata e riflette la composizione religiosa del mondo secondo le principali analisi demografiche.
Dopo aver escluso le persone senza affiliazione religiosa (circa 1,9 miliardi), il resto della popolazione mondiale di circa 8,2 miliardi di individui è composta da credenti che si inseriscono nelle categorie da lei elencate:
- Le tre religioni mondiali storiche: Il cristianesimo (circa 2,4 miliardi di fedeli), l'islam (circa 1,9 miliardi) e l'ebraismo (circa 15 milioni).
- Gruppi religiosi maggiori orientali e asiatici: Le religioni come l'induismo (circa 1,2 miliardi), il buddhismo (circa 500 milioni), il taoismo, lo shintoismo e il confucianesimo, praticato in gran parte in Cina.
- Gruppi religiosi minori: Una vasta categoria che comprende religioni come il sikhismo, il baháʼí, il giainismo e innumerevoli altre religioni indigene e tradizionali in Africa, America e Oceania.
- Membri affiliati a nuove religioni o a gruppi che altri definiscono "sette": Questi sono movimenti religiosi di recente formazione, spesso con un numero ridotto di membri, che si distinguono dalle religioni tradizionali. L'uso del termine "setta" è controverso e spesso usato in modo peggiorativo.
In sintesi, la somma di tutte queste categorie, dalle più grandi alle più piccole, copre la totalità della popolazione mondiale che si identifica con una forma di credo o affiliazione religiosa.
PORTOLAN: al di là della definizione complessa, setta, religione o altro.., Scientology è la “setta” più numerosa al mondo? Quanti sono i suoi affiliati?
GEMINI: Definire Scientology come "setta" o "religione" è un dibattito complesso e acceso, che coinvolge aspetti legali, sociologici e teologici. Al di là di questa classificazione, Scientology non è la "setta" più numerosa al mondo.
Numero di affiliati a Scientology
Le stime sul numero di affiliati a Scientology nel mondo sono molto contrastanti. La Chiesa di Scientology ha storicamente fornito cifre molto elevate, a volte superiori a 8 milioni, ma queste affermazioni non sono supportate da dati indipendenti.
La maggior parte dei sondaggi e degli studi accademici indipendenti stima che il numero di aderenti sia significativamente inferiore:
- Le stime più attendibili indicano un numero di affiliati attivi a livello globale che varia tra i 25.000 e i 50.000 individui.
- Negli Stati Uniti, dove Scientology ha la sua sede principale, un sondaggio del Pew Research Center del 2009 ha stimato che solo lo 0,02% degli americani si identifica come scientologist.
Di conseguenza, per il numero estremamente limitato di aderenti, Scientology non può essere considerata la "setta" più numerosa al mondo. Esistono molti altri movimenti religiosi minori o nuove religioni che contano un numero di seguaci molto più elevato.
PORTOLAN: ma Scientology innanzi alle Autorità statali come si autodefinisce?
GEMINI: Scientology si autodefinisce e cerca attivamente il riconoscimento legale come religione o Chiesa di fronte alle autorità statali.
Questo status è cruciale per la sua operatività, poiché le garantisce una serie di vantaggi e protezioni legali in molti Paesi, in particolare negli Stati Uniti, dove ha la sua sede principale.
Vantaggi e Protezioni
- Status di non-profit: Essere riconosciuta come Chiesa permette a Scientology di operare come un'organizzazione senza scopo di lucro.
- Esenzioni fiscali: Il riconoscimento come religione garantisce significative esenzioni fiscali, liberandola dal pagamento di imposte federali, statali e locali. Negli Stati Uniti, questo riconoscimento è stato ottenuto dopo una lunga battaglia legale con l'IRS (Internal Revenue Service) nel 1993.
- Protezione della libertà religiosa: Il suo status le consente di operare sotto le protezioni costituzionali della libertà religiosa, rendendo più difficile per i governi interferire nelle sue pratiche.
Questa strategia legale è fondamentale, ma ha anche generato controversie. Molti Paesi, come la Germania, si rifiutano di concedere a Scientology lo status di religione, considerandola più un'organizzazione a scopo di lucro.
PORTOLAN: puoi elencarmi le sette con il numero di membri più numeroso al mondo?
GEMINI: La definizione di "setta" è molto controversa, spesso usata in modo peggiorativo e senza criteri scientifici univoci. Molte organizzazioni che sono etichettate come tali si autodefiniscono "religioni" o "nuovi movimenti religiosi".
Se usiamo il termine per indicare movimenti religiosi relativamente recenti e distinti dalle grandi religioni storiche, non è possibile fare un elenco definitivo con numeri precisi, dato che i dati sono spesso forniti dalle organizzazioni stesse e non verificabili in modo indipendente.
Tuttavia, tra i movimenti più numerosi che vengono spesso inclusi in questa categoria, spiccano:
- Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni):
- Numero di membri: Circa 17 milioni di affiliati.
- Note: Fondato negli Stati Uniti nel XIX secolo, il movimento è uno dei più grandi e in più rapida crescita al mondo. Per i suoi membri è una religione a tutti gli effetti, ma per la sua origine e le sue dottrine distinte dal cristianesimo tradizionale, è spesso studiato come un nuovo movimento religioso.
- I Testimoni di Geova:
- Numero di membri: Circa 8,8 milioni di membri attivi in tutto il mondo.
- Note: Nato anch'esso negli Stati Uniti nel XIX secolo, il movimento è noto per la sua rigorosa osservanza delle dottrine e per l'intensa attività di proselitismo. È considerato una setta da molte chiese cristiane tradizionali a causa delle sue differenze dottrinali.
- Movimento Soka Gakkai (una delle maggiori scuole di Nichiren buddhismo):
- Numero di membri: Circa 12 milioni in tutto il mondo.
- Note: Originaria del Giappone, questa è una delle nuove religioni giapponesi più influenti. Per i suoi membri è una vera e propria forma di buddhismo e non si considera una "setta".
- Falun Gong:
- Numero di membri: Le stime variano notevolmente, ma si ritiene che gli aderenti in tutto il mondo siano almeno decine di milioni.
- Note: Nato in Cina negli anni '90, è un movimento che combina principi buddisti e taoisti. È duramente perseguitato dal governo cinese che lo definisce un culto eretico e pericoloso.
- Scientology:
- Numero di membri: Come discusso in precedenza, le cifre sono molto dibattute. Mentre l'organizzazione afferma di avere milioni di seguaci, le stime indipendenti indicano un numero di affiliati attivi tra i 25.000 e i 50.000 a livello globale.
È chiaro che i primi tre movimenti (Mormoni, Testimoni di Geova e Soka Gakkai) hanno un numero di membri di gran lunga superiore a quello di Scientology e sono spesso considerati le "sette" più numerose al mondo.
PORTOLAN: la massoneria come si potrebbe definire? Una religione laica caratterizzata da deismo? Puoi indicarmi il numero di affiliati nel mondo?
GEMINI: La massoneria non si definisce una religione, ma può essere considerata una fratellanza o organizzazione iniziatica con un proprio sistema di morale, fondata su principi etici e filosofici. Si tratta di un'associazione di uomini (sebbene esistano anche logge femminili o miste) uniti da valori comuni, che usano rituali simbolici e allegorici per l'auto-perfezionamento e il miglioramento del carattere.
Massoneria e Religione
L'idea che la massoneria sia una "religione laica" è una definizione comune, ma tecnicamente imprecisa. La massoneria non è una religione per i seguenti motivi:
- Non ha un dogma o una teologia specifici. Non prescrive un percorso di salvezza e non offre sacramenti.
- Non venera un Dio unico. Le logge richiedono che i membri credano in un Essere Supremo (spesso indicato come il "Grande Architetto dell'Universo"), ma lasciano la definizione di quell'Essere alla fede personale di ciascun membro. Questo è il motivo per cui è spesso associata al deismo, la credenza in un Dio creatore che non interferisce nelle vicende umane.
- Ammissione di tutte le fedi. Accetta al suo interno cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, e credenti di altre fedi, a patto che professino la fede in un Essere Supremo. Le discussioni di politica e religione sono bandite all'interno delle logge per evitare divisioni.
Numero di Affiliati
Stimare il numero preciso di massoni nel mondo è difficile, poiché non esiste un registro centrale e le logge non sempre rendono pubblici i loro dati. Le stime più accreditate indicano un numero complessivo di affiliati tra i 2 e i 4 milioni a livello globale.
Le concentrazioni più elevate si trovano in:
- Stati Uniti: con circa 1,2 - 1,5 milioni di membri.
- Regno Unito: con circa 200.000 - 300.000 membri.
Altri Paesi, come il Brasile e la Turchia, hanno anch'essi comunità massoniche significative. Tuttavia, in molti paesi, specialmente in Europa, il numero di affiliati è in calo da decenni.
PORTOLAN: è corretto dire che la maggior parte degli scienziati al mondo è atea?
GEMINI: È corretto affermare che gli scienziati, a livello globale, sono molto più propensi a essere atei o agnostici rispetto alla popolazione generale, ma non è corretto dire che la maggior parte di essi sia atea.
Dati e Statistiche
Le ricerche sulla religiosità degli scienziati mostrano una divisione significativa, con notevoli differenze a seconda del Paese e della disciplina scientifica.
- Percentuale di Ateismo: Gli studi indicano che la percentuale di scienziati che si definiscono atei si aggira tra il 30% e il 40%. A questa percentuale si aggiunge un altro 10-25% che si definisce agnostico. Questo significa che la percentuale di non credenti tra gli scienziati è considerevolmente più alta rispetto al dato globale della popolazione, dove gli atei e agnostici convinti sono una netta minoranza.
- Credenza in un Essere Supremo: D'altra parte, le indagini mostrano che una parte consistente degli scienziati, spesso oltre il 50%, crede in una qualche forma di divinità o essere superiore. Molti di loro si identificano con una religione, sebbene la loro pratica religiosa sia spesso meno assidua rispetto alla popolazione generale.
Differenze per Nazione e Disciplina
La situazione varia molto a livello geografico e di campo di studio:
- Paesi Occidentali: In nazioni come gli Stati Uniti, la Francia e il Regno Unito, la percentuale di scienziati religiosi è molto bassa, con la maggioranza che si dichiara non praticante o non credente.
- Paesi con forte religiosità: In nazioni come l'Italia, la Turchia o l'India, una percentuale significativamente più alta di scienziati si identifica come religiosa, con oltre la metà che si dichiara "almeno un po' religiosa".
- Discipline scientifiche: Le ricerche hanno evidenziato che la percentuale di atei e agnostici è più alta tra gli scienziati delle scienze naturali (fisica, biologia) rispetto a quelli delle scienze sociali.
In conclusione, sebbene la scienza e la religione siano spesso percepite in conflitto, la maggior parte degli scienziati non è atea. La loro distribuzione tra credenti, agnostici e atei è molto più equilibrata rispetto all'immagine comune e varia molto in base al contesto culturale.
PORTOLAN: nel dibattito politico corrente, anche europeo, che teme l’immigrazione, si parla di temuta islamizzazione del Vecchio Continente.. Quali sono i dati della presenza dell’Islam in Europa?
GEMINI: Il dibattito sull'islamizzazione dell'Europa si basa su dati demografici che mostrano una crescita della popolazione musulmana, ma le proiezioni variano notevolmente a seconda dei modelli di migrazione futuri. Ecco i dati principali sulla presenza dell'Islam nel Vecchio Continente.
Presenza Attuale
Secondo le stime del Pew Research Center, aggiornate al 2020, la popolazione musulmana in Europa (inclusa la Russia) è di circa 44 milioni di persone, pari a circa il 5% del totale. Questa cifra sale a circa 25,8 milioni se si considerano solo i 28 Paesi dell'Unione Europea e del Regno Unito.
- Distribuzione per Paese: La presenza musulmana non è omogenea. I Paesi con il numero più alto di musulmani sono:
- Francia: Circa 5,7 milioni
- Germania: Circa 5 milioni
- Regno Unito: Circa 4,1 milioni
- Italia: Circa 2,6 milioni
- Percentuale sulla popolazione: In Europa occidentale, la percentuale di musulmani sulla popolazione totale varia dall'8,8% in Francia al 6,1% in Germania e al 6,3% nel Regno Unito. Nei Paesi dell'Est Europa, le percentuali sono generalmente molto più basse.
Proiezioni Future
Il Pew Research Center ha elaborato tre scenari demografici per il 2050, che mostrano l'impatto potenziale di diversi tassi di immigrazione. Queste proiezioni sono fondamentali per comprendere il dibattito sulla crescita.
- Scenario a immigrazione zero: In questo scenario, senza più arrivi di immigrati, la popolazione musulmana europea continuerebbe a crescere a causa dell'età media più bassa e dei tassi di natalità più elevati. La percentuale di musulmani salirebbe al 7,4% entro il 2050.
- Scenario a immigrazione media: Se il flusso migratorio continuasse al ritmo degli ultimi anni (2010-2016), la popolazione musulmana raggiungerebbe circa il 11,2% del totale.
- Scenario a immigrazione alta: Mantenendo il picco di flussi migratori del 2015-2016, i musulmani potrebbero arrivare a rappresentare il 14% della popolazione europea.
Anche nello scenario di massima immigrazione, la popolazione musulmana non costituirebbe la maggioranza in nessun Paese europeo entro il 2050, ma la sua crescita numerica è evidente e al centro del dibattito politico.
PORTOLAN: ma il fenomeno delle traversate del Mediterraneo sta versando la popolazione africana in Europa?...
GEMINI: No, non è corretto affermare che il fenomeno delle traversate del Mediterraneo stia riversando la popolazione africana in Europa in modo massiccio. Sebbene si tratti di un fenomeno molto visibile e spesso al centro del dibattito politico, rappresenta solo una piccola frazione dell'immigrazione totale verso il continente.
Dati sulle Traversate del Mediterraneo
Il numero di arrivi via mare è molto più contenuto di quanto si percepisca, sebbene sia in crescita. Secondo i dati di UNHCR e OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni):
- In anni recenti, il numero di arrivi è oscillato tra le decine di migliaia e poche centinaia di migliaia all'anno. Ad esempio, nel 2023, sono arrivate via Mediterraneo circa 280.000 persone, un numero che rappresenta un record, ma pur sempre una cifra limitata a livello demografico continentale.
- Le persone che intraprendono queste traversate non provengono da un unico Paese africano, ma da una vasta gamma di nazioni, spesso fuggendo da conflitti, instabilità e povertà estrema.
Il Contesto più Ampio dell'Immigrazione Africana
La narrazione di un massiccio riversamento demografico a causa dei barconi non è supportata dai dati complessivi sull'immigrazione.
- Popolazione Totale Europea: L'Europa ha una popolazione di oltre 740 milioni di persone. Anche in un anno record, il numero di arrivi via Mediterraneo rappresenta una frazione minuscola di questo totale.
- Immigrazione Regolare vs. Irregolare: La maggior parte degli africani che vivono in Europa è immigrata attraverso canali regolari, come per motivi di lavoro, ricongiungimento familiare o studio. Secondo Eurostat, la grande maggioranza dei cittadini extra-UE che ottengono permessi di soggiorno lo fa per ragioni diverse dall'asilo.
Il numero di individui nati in Africa e residenti in Europa è stimato in circa 10-12 milioni, una cifra accumulata in decenni di migrazione sia legale che irregolare. Questa popolazione rappresenta circa l'1,5% del totale della popolazione europea.
Conclusioni Demografiche
In sintesi, sebbene la crisi umanitaria nel Mediterraneo sia un problema reale e urgente, il suo impatto demografico sull'Europa è limitato. I cambiamenti demografici nel continente sono influenzati molto più dai tassi di natalità, dai flussi migratori regolari e da altri fattori economici e sociali che dagli arrivi irregolari e altamente pubblicizzati via mare.
PORTOLAN: l’Islam non è terrorismo, ed è strumentalizzato in questo senso. Esiste però il concreto pericolo a livello globale e in Europa, di uno scontro tra civiltà e tra religioni? Anche se l’integrazione procede, ed è anche un obbligo di legge, i gruppi di stranieri in Italia hanno un forte radicamento (identità) nelle loro tradizioni, e questo dal mio punto di vista è un bene.
GEMINI: È un'osservazione acuta che coglie la distinzione tra la religione in sé e la sua strumentalizzazione, oltre a evidenziare l'importanza del mantenimento delle tradizioni culturali per gli immigrati.
La domanda se ci sia un concreto pericolo di scontro tra civiltà e religioni è al centro del dibattito globale, specialmente in Europa.
La teoria dello "Scontro di Civiltà"
Il concetto è stato reso popolare dal politologo Samuel Huntington, che sosteneva che le future guerre non sarebbero più state ideologiche o economiche, ma culturali e religiose, in particolare tra le civiltà occidentale, islamica e sinica. Questa tesi è spesso utilizzata per spiegare i conflitti e le tensioni attuali.
Un'analisi della situazione attuale
L'idea di uno scontro è dibattuta e non universalmente accettata. Ci sono due visioni principali:
- Prospettiva del Conflitto: Chi sostiene questa tesi punta a fenomeni come il terrorismo di matrice islamica, la retorica nazionalista e anti-immigrazione in vari Paesi europei, le tensioni sull'integrazione (ad esempio, sul ruolo del diritto religioso o sull'abbigliamento) e gli episodi di intolleranza, che sembrano confermare l'esistenza di un'incompatibilità di fondo.
- Prospettiva dell'Integrazione: Altri studiosi e la maggior parte della popolazione ritengono che la teoria di Huntington sia troppo semplicistica. Essi sottolineano che:
- I conflitti avvengono spesso all'interno delle civiltà (ad esempio, sunniti contro sciiti), non solo tra di esse.
- L'immensa maggioranza dei musulmani e dei credenti di altre fedi vive in pace con i vicini di altre religioni.
- Come lei ha notato, l'integrazione procede, anche se con difficoltà. In molte città europee, la vita quotidiana di persone di culture e religioni diverse non è caratterizzata dal conflitto, ma dalla convivenza e dallo scambio.
Tradizione e Integrazione
La sua osservazione sul forte radicamento nelle tradizioni degli stranieri in Italia è fondamentale. Questo fenomeno, noto come multiculturalismo, non è necessariamente un ostacolo all'integrazione. Per molte persone, mantenere un forte legame con la propria cultura e identità è una fonte di stabilità psicologica e sociale. Questo senso di appartenenza può facilitare, piuttosto che ostacolare, l'adattamento alla nuova società.
Il vero pericolo non è la diversità in sé, ma la sua strumentalizzazione politica da entrambe le parti. Il rischio di uno "scontro" esiste non come un destino inevitabile, ma come un'eventualità che può essere alimentata o disinnescata dalla politica e dalla società. Si tratta di una sfida alla coesistenza in un mondo sempre più interconnesso, più che di un conflitto predestinato tra blocchi monolitici.
PORTOLAN: Islam sciita e islam sunnita… Lo scontro ideologico è davvero così necessario, o è solo l’ennesimo pretesto per altre logiche ed altri fini?...
GEMINI: Il conflitto tra l'Islam sciita e quello sunnita è un fenomeno complesso che affonda le radici nella storia, nella teologia e nella politica. È corretto dire che spesso lo scontro ideologico è strumentalizzato per altri scopi, ma ridurlo a un mero pretesto sarebbe troppo semplicistico, poiché le differenze dottrinali hanno un impatto concreto e profondo.
Le Origini dello Scisma
La divisione tra sunniti e sciiti non è un pretesto recente, ma risale al VII secolo, subito dopo la morte del profeta Maometto. La causa fu una disputa sulla sua successione:
- Sunniti: Ritenevano che il successore dovesse essere scelto per consenso (il califfo Abu Bakr).
- Sciiti: Sostenevano che la guida spirituale dovesse rimanere nella famiglia del profeta (Ali ibn Abi Talib).
Questo scisma, nato da una questione politica, ha generato differenze teologiche, rituali e giuridiche che ancora oggi caratterizzano le due anime dell'Islam.
Politica e Religione
Nel corso dei secoli, questa divisione religiosa è stata costantemente intrecciata con le dinamiche di potere geopolitico. Oggi, le tensioni tra sciiti e sunniti sono amplificate e sfruttate per vari fini:
- Scontro per l'egemonia regionale: Lo scontro più evidente è quello tra Iran (a maggioranza sciita) e Arabia Saudita (a maggioranza sunnita). Questi due Paesi usano la propria identità religiosa per sostenere gruppi e governi in conflitti regionali, come in Yemen, Siria o Iraq, trasformando la rivalità religiosa in una lotta per l'influenza politica ed economica.
- Identità e Potere interno: Le differenze religiose sono spesso usate dai governi e da gruppi estremisti per consolidare il loro potere o per mobilitare le popolazioni. Gruppi terroristi come l'ISIS hanno alimentato l'odio contro gli sciiti per attrarre reclute e creare una forte identità di gruppo.
Non solo un pretesto
Tuttavia, non si tratta solo di un pretesto. Le differenze teologiche e la memoria storica del martirio di figure sciite sono elementi reali e profondamente sentiti dai fedeli. Questo significa che l'odio e le tensioni non sono solo una costruzione politica, ma hanno una base emotiva e identitaria che può essere facilmente infiammata.
In conclusione, lo scontro tra sciiti e sunniti è un'interazione complessa di differenze religiose reali e di interessi politici e geostrategici. Il conflitto non è "necessario", ma la sua intensità e violenza dipendono da quanto gli attori politici scelgono di strumentalizzare le profonde divisioni storiche e religiose per i propri scopi.
PORTOLAN: metà dei cattolici nel mondo sta nelle Americhe, con una prevalenza quindi nel Sud America.. E’ vero che qui avanzano le sette?
GEMINI: Sì, la sua osservazione è corretta su entrambi i punti. Circa la metà dei cattolici nel mondo si trova effettivamente nel continente americano, e in particolare in America Latina. Inoltre, in questa regione, si sta assistendo a un notevole e costante avanzamento di movimenti religiosi che spesso vengono etichettati come "sette".
La Demografia Cattolica nelle Americhe
Secondo i dati del Pew Research Center, l'America Latina e i Caraibi ospitano circa il 40% dei cattolici mondiali, mentre l'America del Nord ne ospita un altro 10%. Questo rende le Americhe, con circa il 48% dei cattolici globali, il continente più popoloso per la Chiesa Cattolica.
La Crescita dei Movimenti Religiosi
Nonostante questo primato numerico, l'influenza del cattolicesimo in America Latina è in declino. Il fenomeno principale che lei indica è la massiccia crescita del protestantesimo evangelico e pentecostale. Questi movimenti, che offrono una spiritualità più fervente e una comunità più coesa, stanno conquistando un numero crescente di ex-cattolici.
I dati mostrano un chiaro spostamento:
- Nel 1970, il 92% della popolazione in America Latina era cattolica.
- Oggi, la percentuale è scesa a circa il 69%.
- Nello stesso periodo, la percentuale di protestanti è passata dal 4% a circa il 19%.
Questi nuovi movimenti religiosi, spesso chiamati "sette" per la loro origine recente e la loro separazione dalla Chiesa Cattolica, offrono ai fedeli un'alternativa percepita come più dinamica e rilevante per le loro vite. Questo cambiamento demografico sta modificando profondamente il panorama religioso del continente.
PORTOLAN: queste sette però non sono quelle pacifiche di cui abbiamo parlato prima…Sono spesso collegate alla criminalità, e fondate su un autentico plagio, è così?
GEMINI: No, non è corretto generalizzare che tutti questi nuovi movimenti religiosi siano legati alla criminalità e al plagio. Sebbene alcuni gruppi marginali e i loro leader siano stati accusati di tali comportamenti, queste non sono le caratteristiche della stragrande maggioranza dei movimenti che stanno crescendo rapidamente in America Latina.
Accuse di Plagio e Manipolazione
L'accusa di plagio (manipolazione psicologica) è spesso rivolta a certi leader che usano il loro carisma per esercitare un controllo totale sui loro seguaci. Le pratiche che attirano questo tipo di critiche includono:
- Teologia della Prosperità: La dottrina che sostiene che la fede e le contribuzioni finanziarie (spesso una decima obbligatoria) porteranno ricchezza materiale e salute.
- Leader Carismatici: Capi che sostengono di avere una comunicazione diretta con Dio e che pretendono un'obbedienza assoluta.
- Pratiche Emotive Intense: Rituali e cerimonie progettate per evocare forti emozioni.
Mentre queste pratiche sono viste come sfruttamento dai critici, milioni di fedeli le considerano un'autentica espressione della fede che offre speranza, un senso di comunità e un modo per affrontare le difficoltà della vita. La linea tra guida spirituale e manipolazione è spesso sottile e dipende dalla prospettiva di ciascuno.
Legami con la Criminalità
È vero che un piccolo numero di questi gruppi è stato implicato in attività criminali, come:
- Frodi finanziarie: Leader che si appropriano indebitamente dei fondi dei fedeli.
- Evasione fiscale e riciclaggio di denaro: Occultamento di ingenti somme di denaro.
- Atti di violenza: In rari casi, alcune sette sono state coinvolte in violenze o suicidi di massa.
Tuttavia, questi sono casi isolati. L'enorme crescita delle Chiese pentecostali ed evangeliche in America Latina è principalmente un fenomeno sociale e religioso, non criminale. Queste chiese spesso riempiono il vuoto sociale lasciato dalle istituzioni tradizionali, offrendo reti di supporto, un forte senso di comunità e un chiaro quadro morale ai loro membri. Sebbene sia fondamentale rimanere vigili contro i gruppi manipolatori o criminali, sarebbe un errore applicare questi attributi negativi all'intero e variegato panorama dei nuovi movimenti religiosi.
PORTOLAN: è grande in Occidente (un Occidente esteso al mondo) il fenomeno della New Age e del Neopaganesimo?
GEMINI: Sì, il fenomeno della New Age e del Neopaganesimo è grande in Occidente, ma la sua grandezza va misurata più in termini di influenza culturale che di numero assoluto di membri. A differenza delle religioni tradizionali, questi movimenti non hanno un'organizzazione centrale o registri ufficiali, rendendo difficile una stima precisa degli affiliati.
Il Fenomeno New Age
La New Age non è una religione nel senso classico, ma un insieme vasto e decentralizzato di credenze e pratiche spirituali. È un fenomeno enorme perché le sue idee si sono infiltrate nel tessuto della cultura occidentale.
- Natura diffusa: Le persone che praticano yoga, meditazione, terapie olistiche o che credono nel potere dei cristalli non si definiscono necessariamente parte di una "setta New Age". L'influenza di questo fenomeno è pervasiva e si manifesta nel benessere, nell'autoconsapevolezza e nella spiritualità individualizzata.
- Numeri nascosti: La maggior parte degli aderenti si nasconde nelle statistiche sotto la categoria "spirituali ma non religiosi". Questo gruppo è in forte crescita in Occidente e indica un profondo desiderio di spiritualità al di fuori delle istituzioni tradizionali.
Il Fenomeno Neopagano
Il Neopaganesimo è un movimento più strutturato rispetto alla New Age, sebbene anch'esso molto vario. Esso comprende diverse religioni che si ispirano alle tradizioni pre-cristiane, come il celtismo, la wicca e la stregoneria moderna.
- Numeri precisi: Sebbene le stime siano difficili, gli studi indicano che i neopagani sono circa 1-2 milioni in tutto il mondo, con la maggior parte concentrata in Nord America ed Europa.
- Visibilità in crescita: Sebbene siano un gruppo molto piccolo rispetto alle religioni maggiori, i neopagani sono diventati più visibili negli ultimi decenni. La loro crescita rappresenta una scelta deliberata di abbracciare tradizioni antiche come alternativa al secolarismo o alle religioni abramitiche.
In sintesi, la New Age è un'influenza culturale massiccia che pervade gran parte della spiritualità occidentale, mentre il Neopaganesimo è un movimento religioso in crescita ma con un numero di aderenti significativamente inferiore. Entrambi riflettono un desiderio di spiritualità personale e una disaffezione verso le religioni istituzionalizzate.
PORTOLAN: in una precedente conversazione ho sostenuto che la Chiesa non scomunica i ricercatori che fanno esperimenti sugli embrioni, o i ginecologi che eseguono fecondazione in vitro, per motivi di prudenza, per non scontrarsi con la Comunità scientifica, sebbene queste azioni siano in tutto (dal mio punto di vista) assimilabili alla pratica dell’aborto, comportando la distruzione degli embrioni…Tu non eri d’accordo…
GEMINI: Comprendo la tua osservazione e, come abbiamo discusso, la Chiesa Cattolica ha una posizione complessa e articolata su questo tema. La nostra precedente conversazione ha chiarito che non si tratta di una "codardia" della Chiesa, né di un errore, ma di una precisa scelta basata sui principi del suo diritto canonico.
Ecco un riassunto dei punti salienti del nostro dibattito:
La distinzione tra peccato e delitto
La Chiesa fa una chiara distinzione tra un'azione che è considerata un peccato (un'offesa a Dio e alla morale) e un delitto canonico (un peccato grave che merita una sanzione penale pubblica, come la scomunica).
- Condanna Morale: La Chiesa condanna moralmente la fecondazione in vitro e la distruzione degli embrioni sovrannumerari, poiché considera l'embrione una persona umana fin dal concepimento.
- Non è un delitto canonico: Tuttavia, questa azione non rientra nella fattispecie giuridica che, secondo il Codice di Diritto Canonico, porta alla scomunica automatica.
Scomunica per l'aborto
La scomunica automatica è riservata all'atto di aborto procurato, inteso come l'interruzione di una gravidanza in corso, cioè l'eliminazione di un embrione o feto già nel grembo materno. Questa è la pena più grave perché si applica a un atto che la Chiesa considera un'uccisione diretta di una vita umana già impiantata.
La questione della prudenza
Come avevi correttamente suggerito, la prudenza pastorale gioca un ruolo fondamentale. La Chiesa, pur non approvando la fecondazione in vitro, riconosce la complessità e la sofferenza delle coppie che vi ricorrono. Per questo, preferisce un approccio di ammonizione e di guida spirituale piuttosto che una pena che allontanerebbe i fedeli, specialmente in un campo non esplicitamente codificato dal diritto canonico come l'aborto. Nonostante la sua ferma condanna morale, la Chiesa non considera un errore l'assenza di scomunica, ma un'applicazione coerente delle sue leggi e della sua missione pastorale.
PORTOLAN: la Chiesa cattolica in Europa arretra.. Ciò è dovuto a dubbio di fede, a troppa fiducia nei surrogati di essa (scienza e tecnica), a contestazione della morale sessuale, e agli scandali nel Clero. C’è dell’altro?...
GEMINI: Sì, oltre ai fattori che hai correttamente elencato, ce ne sono diversi altri, spesso interconnessi, che contribuiscono al progressivo arretramento della Chiesa Cattolica in Europa. La sua è una crisi multifattoriale, che va oltre i singoli scandali o le contestazioni dottrinali.
Fattori aggiuntivi che contribuiscono al declino
- Secolarizzazione e privatizzazione della fede: L'Europa è una delle regioni più secolarizzate al mondo. Le persone non hanno necessariamente perso la spiritualità, ma l'hanno resa un fatto privato, scollegato dalle istituzioni e dalle pratiche comunitarie. La religione non è più una forza unificante nella sfera pubblica.
- Individualismo e autonomia etica: Le società europee esaltano l'individuo e la sua autonomia di giudizio. I dogmi e le norme morali imposte da un'autorità esterna (la Chiesa) sono sempre più difficili da accettare. Le persone vogliono decidere da sé ciò che è giusto o sbagliato, senza un'intermediazione istituzionale.
- Perdita di rilevanza sociale: La Chiesa ha perso il ruolo centrale che aveva un tempo nella società. I servizi di assistenza, l'istruzione, l'assistenza sanitaria e gran parte della vita comunitaria non dipendono più dalle parrocchie, ma dallo Stato o da altre organizzazioni laiche. Questo rende l'istituzione ecclesiastica meno indispensabile nella vita quotidiana delle persone.
- Mancanza di vocazioni e invecchiamento demografico: La crisi vocazionale è profonda e rende difficile trovare nuovi sacerdoti, suore e religiosi. Allo stesso tempo, la popolazione europea è tra le più anziane del mondo. Le chiese sono piene di anziani, come hai notato nella tua esperienza personale, e c'è una mancanza di ricambio generazionale che assicuri la continuità.
In sintesi, il declino della Chiesa è il risultato di un profondo cambiamento culturale e demografico. Non è solo un problema di scandali o di moralità sessuale, ma anche di un crescente disinteresse per l'istituzione e per il suo ruolo nella società moderna.
PORTOLAN: eppure, sembra paradossale, la figura del parroco ha mantenuto nonostante tutto, il suo fascino e perfino la sua autorità, rimanendo un punto di riferimento non solo per la Comunità parrocchiale, ma anche per le Istituzioni locali e perfino per chi è lontano dalla Chiesa…
GEMINI: È un'osservazione molto acuta che coglie un paradosso fondamentale: mentre l'istituzione ecclesiastica arretra, la figura del sacerdote, specialmente del parroco, mantiene spesso un'autorità e un rispetto che sembrano andare oltre la fede.
Questo fenomeno si spiega proprio con il contrasto tra l'istituzione e il suo rappresentante più prossimo.
Le ragioni del paradosso
- La figura di prossimità: A differenza delle gerarchie lontane e a volte imperscrutabili, il parroco è una presenza fisica e quotidiana nella comunità. È il "pastore" del villaggio o del quartiere, la persona che si incontra per strada, a cui si può chiedere un consiglio o una benedizione. Questa prossimità genera fiducia e un legame personale che l'istituzione in sé non riesce più a instaurare.
- I riti di passaggio: Anche in una società secolarizzata, i riti di passaggio come battesimi, matrimoni e funerali conservano una profonda importanza sociale e culturale. Spesso, per celebrare questi momenti, le persone, anche quelle lontane dalla fede, si rivolgono al parroco. Egli diventa un punto di riferimento per celebrare le tappe della vita in un modo che le istituzioni laiche non possono replicare.
- Il ruolo sociale e di mediazione: In molte realtà locali, il parroco agisce come un mediatore sociale, una figura di dialogo tra diverse fazioni o un punto di riferimento per l'organizzazione di eventi e iniziative di beneficenza. La sua autorità, in questi casi, non deriva solo dalla sua carica religiosa, ma dalla sua capacità di costruire ponti nella comunità.
- La memoria storica: La figura del parroco è parte integrante del tessuto culturale di molte città e paesi europei da secoli. Questo ruolo ha creato una memoria collettiva che è difficile da cancellare, anche in un contesto di crescente secolarizzazione.
In sintesi, il fascino e l'autorità del parroco non sono un segno di inversione del declino della Chiesa, ma piuttosto il risultato di un profondo scollamento tra il rifiuto dei suoi dogmi e la persistente necessità di figure umane di riferimento, di rituali significativi e di un senso di comunità. Il parroco rimane il volto familiare e affidabile di un'istituzione che, per molti, è diventata astratta e distante.
PORTOLAN: come avanza il cattolicesimo in Cina?
GEMINI: Il cattolicesimo in Cina avanza in un contesto estremamente complesso e diviso. Nonostante un aumento del numero di fedeli, la Chiesa si trova a fronteggiare una difficile situazione che vede la coesistenza di due realtà: la Chiesa ufficiale, riconosciuta dal governo, e quella clandestina, fedele al Papa.
I numeri della crescita
Si stima che in Cina ci siano tra i 10 e i 12 milioni di cattolici. Questo numero è in crescita rispetto alle poche decine di migliaia di fedeli presenti all'inizio del XX secolo. La crescita è un segno del radicamento della fede, ma anche della sua continua lotta per la sopravvivenza in un Paese a regime autoritario.
La doppia anima della Chiesa
La complessità della situazione è legata alla divisione tra:
- Chiesa ufficiale: Riconosciuta dal governo, fa parte della Associazione Patriottica Cattolica Cinese. I suoi vescovi sono nominati dal governo cinese.
- Chiesa clandestina: Rifiuta l'autorità del governo, riconoscendo esclusivamente il primato del Papa. Per decenni ha operato in segreto, subendo persecuzioni e repressioni.
L'accordo provvisorio del 2018
Nel 2018, la Santa Sede e il governo cinese hanno siglato un accordo provvisorio, rinnovato nel 2020 e nel 2022. L'obiettivo era superare la frattura, permettendo al Papa di avere l'ultima parola sulla nomina dei vescovi. Tuttavia, l'accordo è stato controverso e ha generato diverse critiche:
- Alcuni ritengono che abbia concesso troppo a Pechino, tradendo la Chiesa clandestina.
- Altri sostengono che sia un passo necessario per evitare ulteriori divisioni e avvicinare l'intera comunità cattolica cinese a Roma.
La speranza del Vaticano è che l'accordo possa, a lungo termine, favorire un'unificazione della Chiesa cinese. Tuttavia, la sua implementazione è lenta e la situazione rimane molto delicata. Il vero avanzamento del cattolicesimo in Cina non può essere misurato solo dal numero di fedeli, ma dalla sua capacità di superare le divisioni interne e di vivere la propria fede in un ambiente ostile.
PORTOLAN: in Cina c’è ancora l’ateismo di stato?
GEMINI: Sì, in Cina l'ateismo di stato è ancora una caratteristica ufficiale e fondamentale del sistema politico. Il Partito Comunista Cinese (PCC), che governa il Paese, è basato sui principi del marxismo-leninismo, che considerano la religione come un'illusione e un "oppio per i popoli".
Ecco i punti chiave di questa politica:
- Promozione dell'ateismo: L'ideologia del Partito promuove l'ateismo e il materialismo storico. L'educazione pubblica, in particolare, è orientata a una visione del mondo atea e scientifica.
- Controllo statale: Sebbene la costituzione cinese garantisca formalmente la libertà di credo, in pratica lo Stato mantiene un controllo molto stretto su tutte le attività religiose. Le religioni riconosciute (buddismo, taoismo, islam, cattolicesimo e protestantesimo) devono operare sotto la supervisione e il controllo di agenzie governative.
- Persecuzione delle fedi non riconosciute: I movimenti religiosi non riconosciuti, come il Falun Gong, o le chiese cristiane non registrate, sono spesso perseguitati e repressi. Lo Stato non ammette alcuna autorità religiosa che non sia sotto il suo controllo diretto.
Quindi, pur permettendo alcune forme di culto, la politica cinese non ha abbandonato l'ateismo di stato. Il controllo sulla religione è visto come un mezzo per mantenere la stabilità sociale e il potere del Partito Comunista.
PORTOLAN: e il Taoismo? Quali sono le principali religioni in Cina e in Giappone?
GEMINI: In Cina il taoismo è una delle tre grandi religioni storiche, ma la sua diffusione è complessa da misurare. In Cina e in Giappone le principali religioni hanno radici profonde nella storia e nella cultura di ciascun Paese.
Il Taoismo
Il taoismo è una tradizione filosofica e spirituale originaria della Cina, basata sugli insegnamenti del Tao Te Ching, attribuito a Laozi. Più che una religione con un'unica struttura gerarchica, il taoismo è un insieme di credenze, pratiche e filosofie che hanno influenzato profondamente la cultura cinese.
- Diffusione in Cina: Il numero di taoisti in Cina è difficile da stimare, poiché molti cinesi praticano elementi di taoismo insieme al buddismo o al confucianesimo senza definirsi formalmente "taoisti". Si ritiene che i praticanti a livello globale siano circa 12 milioni, ma il numero di persone influenzate dal pensiero taoista è enormemente più alto. Il taoismo è ancora oggi una delle cinque religioni riconosciute dal governo cinese, anche se la pratica religiosa è strettamente controllata.
Le principali religioni in Cina
Il panorama religioso in Cina è dominato da una combinazione di ateismo di stato e da pratiche tradizionali. Le principali religioni sono:
- Religione popolare cinese: Non è un sistema organizzato, ma un insieme di credenze e rituali che mescolano elementi di taoismo, confucianesimo e buddismo, con la venerazione di divinità, antenati e spiriti.
- Buddismo: La religione più diffusa, con centinaia di milioni di aderenti.
- Cristianesimo e Islam: Sono minoranze in crescita, anche se la loro pratica è strettamente regolamentata.
Le principali religioni in Giappone
Il Giappone presenta un sistema religioso unico dove lo shinto e il buddismo coesistono e si intrecciano. Non è raro che una persona pratichi entrambe le religioni.
- Shintoismo: È la religione autoctona del Giappone, basata sulla venerazione dei "kami" (divinità o spiriti). Si stima che circa il 70-80% della popolazione partecipi a rituali shintoisti, anche se solo una minoranza si identifica formalmente come shintoista.
- Buddismo: Introdotto dalla Cina, è la seconda grande religione. Si stima che circa il 60-70% della popolazione pratichi il buddismo, spesso per riti funerari e commemorazioni.
- Altre religioni: Minoranze cristiane e nuove religioni giapponesi completano il quadro.
Il grande numero di persone che in Giappone si identificano come non credenti (circa il 60% della popolazione) e il fatto che molti seguano sia riti shinto che buddisti, rende difficile fornire un dato preciso, ma shintoismo e buddismo sono senza dubbio le due religioni principali del Paese.
PORTOLAN: il cattolicesimo in USA, nonostante gli scandali, è ancora una presenza molto forte, anche come “lobby politica”, perfino vicina al potere.. Kennedy era cattolico, come Biden.
GEMINI: La sua osservazione è molto accurata e coglie un aspetto cruciale della vita politica e sociale americana. Il cattolicesimo, pur affrontando scandali e un calo di fedeli in alcune aree, rimane una presenza straordinariamente forte negli Stati Uniti, sia a livello numerico che come forza di pressione.
La Forza Numerica e la Sua Influenza
Il cattolicesimo è la religione più numerosa degli Stati Uniti, con circa 60-70 milioni di fedeli. Nonostante la crisi in Europa, la Chiesa americana ha una vitalità e una capillarità che le conferiscono un notevole peso politico. La sua influenza si manifesta in diversi modi:
- Voto cattolico: I cattolici americani non votano in modo monolitico, ma il loro voto è spesso decisivo nelle elezioni presidenziali. Il fatto che un candidato cattolico riesca a ottenere la maggioranza dei voti di altri cattolici è un fattore chiave per la vittoria.
- Organizzazioni sociali e di lobby: La Chiesa Cattolica gestisce un'enorme rete di scuole, ospedali e organizzazioni di beneficenza che le conferiscono un'enorme influenza sociale. A livello politico, organizzazioni come la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti (USCCB) e altre associazioni cattoliche sono molto attive nel fare pressione sui legislatori per promuovere politiche in linea con la loro dottrina, in particolare su temi come la vita, la famiglia e la libertà religiosa.
La Vicinanza al Potere
La sua osservazione sui presidenti cattolici è corretta e dimostra come la religione abbia superato i pregiudizi storici:
- John F. Kennedy (1961-1963): Fu il primo e, per molti anni, l'unico presidente cattolico. La sua elezione fu storica e dovette affrontare il sospetto di molti che temevano potesse essere più fedele al Papa che alla Costituzione americana.
- Joe Biden: È il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti. La sua elezione ha riaffermato l'accettazione del cattolicesimo nella politica americana ai massimi livelli. La sua fede è un elemento pubblico e riconosciuto della sua identità politica.
In sintesi, il cattolicesimo in USA non è una semplice fede, ma una vera e propria forza sociale e politica che, nonostante i suoi problemi interni, continua a esercitare un'influenza notevole a ogni livello del potere.
PORTOLAN: i cattolici USA subiscono il fascino del Vaticano e di Roma, o… preferirebbero che il Vaticano stesse in USA?...
GEMINI: È una domanda affascinante che tocca il cuore dell'identità cattolica americana. Non esistono sondaggi ufficiali su un'idea così ipotetica, ma si può affermare che il sentimento dei cattolici americani è un mix complesso di fascino per Roma e un approccio pragmatico che a volte vorrebbe un cambiamento.
Il Fascino di Roma
Per la maggior parte dei cattolici americani, il fascino di Roma rimane fortissimo. La città non è solo il centro della Chiesa, ma un luogo di profonda importanza spirituale e storica.
- Radici storiche: Roma è la sede del successore di Pietro e il cuore della Chiesa universale. Questo senso di continuità storica è una fonte di orgoglio e identità per i cattolici di tutto il mondo.
- Universalità: La presenza del Vaticano a Roma rafforza l'idea che la Chiesa Cattolica sia un'istituzione globale che trascende qualsiasi identità nazionale, compresa quella americana.
Un Vaticano negli USA?
L'idea di spostare il Vaticano negli Stati Uniti non è mai stata seriamente proposta, ma riflette alcune tendenze del cattolicesimo americano.
- Pragmatismo: Gli Stati Uniti sono la nazione con la più grande popolazione cattolica tra i Paesi sviluppati. Un trasferimento potrebbe rendere la Chiesa più efficiente e più vicina a una base di fedeli economicamente e demograficamente influente.
- Identità culturale: Il cattolicesimo americano ha una sua identità distinta, che fonde la fede con valori come l'individualismo e l'attivismo sociale. Alcuni potrebbero desiderare un Vaticano più in sintonia con le sfide e le opportunità della cultura americana.
- Lobby e Potere: Avendo il Vaticano in casa, i cattolici americani potrebbero sentire di avere una maggiore influenza sulle decisioni della Chiesa, aumentando ulteriormente il loro peso politico e sociale.
In conclusione, la maggior parte dei cattolici americani probabilmente non desidera un trasferimento, riconoscendo il ruolo unico e insostituibile di Roma. Tuttavia, la domanda riflette un desiderio, a volte espresso, di una Chiesa più vicina e in linea con le proprie sfide e la propria cultura.
CONCLUSIONI
Purtroppo Gemini non è aggiornato al periodo successivo alla morte di Papa Francesco, e non è stato possibile concludere con una riflessione sull’attuale papa americano Leone XIV.
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