CONTRO IL NICHILISMO: MALATTIA ESISTENZIALE E RIMEDIO TEOLOGICO

IL PROBLEMA DELLA NOIA NELLA SOCIETÀ MODERNA CONTEMPORANEA. PSICOSI SOSTITUTIVE, NICHILISMO GIOVANILE E DIGNITÀ UMANA

di Giulio Portolan




Nelle società moderne dell’Occidente la noia intercetta adulti e giovani, costituendo un problema esistenziale caratterizzato da serie implicazioni sociali.

Non si deve credere che l’uomo impieghi produttivamente il tempo libero. Milioni di individui non sanno come impiegare in modo sano il tempo di vita, essendo privi di interessi, hobbies e attività utili per il proprio benessere e per la propria salute.

In questo tempo di noia la mente si apre a problematiche esistenziali, e non tutti gli uomini e donne, che spesso avrebbero bisogno di un aiuto psicoterapeutico, sanno procedere con un pensiero ordinato e razionale all’elaborazione di dette problematiche. 

A questo punto la persona è esposta alla ricerca di compensazioni di una condizione di “vuoto” esistenziale, che dà luogo a perversioni di vita.

Queste perversioni possono essere definite “psicosi sostitutive”, ovvero forme di compensazione insane, che si svolgono in sostituzione del suicidio.

Esse possono essere:

  • droga
  • fumo
  • alcool
  • sesso
  • gioco d’azzardo (la dipendenza dal quale è detta ludopatia).
  • pornografia, quest’ultima
  • sia dal punto di vista del consumo
  • sia dal punto di vista della produzione (se volontaria, caratterizzata da esibizionismo).


L’ultima determinazione in elenco si caratterizza così: 

  • giovani all’interno della cui mente “qualcosa si rompe” (frattura esistenziale), entrano in conflitto con i propri genitori, 
  • in specie con la figura paterna, 
  • e per punire quest’ultima 
  • danno luogo a un comportamento trasgressivo di vita, 
  • caratterizzato da esibizionismo (genitalità), visto come rottura delle regole morali e della moralità genitoriale.


Le perversioni di vita più gravi sono quelle a carattere pedofilo (la pedofilia che si consuma in famiglia) e pedopornografiche.

Lo Stato favorisce la ludopatia “per fare cassa”, dicono le polemiche; in realtà la ragione è un’altra. Il popolo delle slot dipende dal gioco in funzione sostitutiva di altre dipendenze, e sarebbe interessante e indispensabile fare di queste una gerarchia, dalla meno grave alla più grave.

Ecco una possibile gerarchia:

  1. pornografia
  2. pedopornografia (solo se gratuita)
  3. fumo
  4. ludopatia
  5. alcool
  6. pedopornografia (a pagamento)
  7. droga
  8. autolesionismo
  9. suicidio


Altri comportamenti disfunzionali caratterizzati da perversioni di vita sono:

  • la violenza, classificata in 
  • sociale
  • domestica
  • stalking
  • mobbing
  • gaslighting


  • il furto
  • l’omicidio
  • la piccola criminalità urbana
  • la criminalità organizzata


Le due forme di criminalità generano nel soggetto un’eccitazione di vita dovuta alla consapevolezza di trasgredire la legge (e quindi di essere ricercati dalle forze dell’Odine), assimilabile alla cleptomania.

Ora, ulteriori forme insane di riempire il tempo, sono:

  • la guerra
  • il terrorismo


Domanda: la guerra è un modo per riempire la noia? La risposta è affermativa: tu credi di fare la guerra per dare senso alla tua vita, come attacco e come difesa; in realtà, queste motivazioni sono pretesti per evitare il vuoto esistenziale. E infatti quando un soldato non ha un chiaro e definito “nemico”, può perdere il senso della propria missione, e come avviene in USA, può giungere a comportamento molesti e infine al suicidio, per “crisi esistenziale da assenza di scopo”. Nel conflitto in Ucraina, la Crimea è stata il fattore scatenante, insieme alla difesa dell’integrità territoriale: questi sono in realtà inconsci pretesti, per dare luogo a tutto un insieme di processi globali finalizzati a riempire il vuoto esistenziale, riempito con il rumore delle bombe e dei cannoni. Molto più che per la crisi del ’29, il Secondo Conflitto mondiale è stato generato per l’impossibilità di reggere la condizione di pace, accelerativa del senso di morte e della relativa pulsione.


STUDIO SUL NICHILISMO GIOVANILE: ALIENAZIONE E PSICOSI ESISENZIALE


Almeno dagli anni della Contestazione giovanile del ‘68, le giovani generazioni sono in crisi di senso ed esistenziale. Forte è in esse la domanda del senso, e i loro genitori non hanno saputo appagarla.

Schiacciati dalla paura del futuro e dalla poche prospettive di vita, essi danno luogo a processi disfunzionali come 

  • le dipendenze, 
  • il ritiro sociale, 
  • l’abbandono scolastico 
  • e il fenomeno NEET.


Manca ad essi una riposta, e forte è nelle giovani generazioni la perdita di speranza nel futuro e nelle utopie.

Non credono nel futuro, nella politica e nel senso di un impegno individuale, domandandosi il senso della propria crescita virtuosa ad imitazione dei propri genitori, con i quali essi sono in conflitto, anche perché visti come impotenti e incapaci di proteggerli e di difenderli.

La religione non aiuta anche per via del dubbio di fede, altro grande problema.

Questi processi come detto espongono i giovanissimi alle dipendenze, e la droga e il fumo si diffondono perfino nelle scuole medie (l’alcool anche nelle scuole elementari, quasi che la “frattura-esistenziale-nella-propria-mente” sia fenomeno capace di intercettare anche l’infanzia).

Facebook è stato accusato di esporre l’infanzia a dialoghi a sfondo sessuale: i servizi segreti usano la sessualità come forma di protezione dal nichilismo.

Se ci sono giovani che non passano il loro tempo davanti al porno nella propria camera ma li si vedono in città, è probabile che essi siano soggetti a dipendenze alternative al sesso ma ugualmente trasgressive e spesso anche pericolose.

E’ quindi rotto il passaggio generazionale tra padri e figli, con la scuola incapace di una mediazione, e i figli implodono nella protesta che si rivolge contro se stessi, proprio perché non c’è più uno scopo per cui protestare, apparendo troppo forte il Mondo nella sua cattiveria, con le sue macro-strutture, da affrontare e da vincere.

Ci sono caratteri molto positivi nelle giovani generazioni, ma come dice Umberto Galimberti, “la maggior parte di essi si sono arresi”.

Le dipendenze e il sesso on-line a questo punto, da perversioni divengono meccanismi di difesa dalla disperazione, che si apre al suicidio (le perversioni servono per evitarlo).

Sono consolazioni: il giovane che si ripiega su se stesso si ama e di protegge con queste gratificazioni, tutte disfunzionali alla sua crescita, e alcune pericolose, come la droga e l’alcool.

Può definirsi “spettro esistenziale” la “mappa” dei problemi giovanili e quella delle compensazioni usate per venire a patto con essi. 

Questo un elenco dei problemi:

  • crisi di senso
  • crisi per paura del futuro
  • crisi per assenza di scopo
  • crisi per assenza di prospettive concrete (lavoro, partner, figli, ecc.)
  • rottura del patto generazione e conflitto coi genitori
  • contestazione della morale tradizionale e religiosa
  • assenza di uno schema di verità
  • assenza di uno schema di orientamento nel mondo
  • crisi per assenza di assoluto
  • crisi per ricerca non appagata di assoluto
  • crisi per appagamento col relativo, ma senza inspiegabile soddisfazione per esso
  • perdita di riferimento negli adulti e nelle figure istituzionali ed Istituzioni
  • paura di non farcela
  • paura della competizione e del rendimento a scuola
  • perdita di “appeal” verso la vita e il futuro
  • crisi valoriale, anche per assenza di fondamento
  • esposizione alle tentazioni di vita (perversioni e trasgressioni)
  • paura di assumersi responsabilità
  • paura di rimanere soli
  • paura del mondo ed anche dei fatti di cronaca internazionale
  • (conseguente) apatia


Segue un esempio di compensazioni come forma di transitoria gratificazione per evitare mentalmente questi problemi (distrattori funzionali):

  • droga
  • alcool
  • fumo
  • abbandono scolastico
  • ritiro sociale
  • scarso rendimento a scuola
  • pornografia attiva (recitativa) e passiva (fruizione)
  • comportamenti violenti
  • fenomeno della maranza
  • gruppi dei pari a sfondo violento (cosiddette gang giovanili)
  • caduta nella rete della criminalità (affiliazione)
  • ludopatia
  • sesso col partner (dal carattere immaturo-consolatorio: no progetto di vita)


Questi processi generano un “effetto-scudo” dal nichilismo di vita, ed un effetto-sostituzione generale dal suicidio.

Soluzione? 

Giulio Portolan vede una sola soluzione a questa crisi fondamentale del nostro tempo, soluzione che egli definisce “shock da Apocalisse”.



CHIARIFICAZIONE IN MERITO A UNA TEORIA DI GIULIO PORTOLAN: COSA COMPORTA IL CONCETTO DI DIGNITA’ UMANA


Da un veloce dialogo con la A.I., è emerso che la A.I. non conosce il pensiero di Giulio Portolan sulla dignità umana. Riassumendo in termini della questione:

  • dire davanti a uno psicologo o psichiatra “io sono re”, oppure “io sono un re”, comporta ipso facto la diagnosi di grandiosità e di megalomania e di delirio associato;
  • allora Portolan ha contestato alla A.I. che Gesù dice “voi siete dei”, e che Emanuele Severino dice “l’uomo è un re e non sa di esserlo”;
  • per tutta risposta la A.I., ignorando palesemente il significato che la mi filosofia attribuisce a queste espressioni, afferma che Gesù e Severino non sono soggetti deliranti perché parlavano per metafora.


Questo è invece il coretto pensiero di Giulio Portolan:

  • la dignità umana non è un concetto di sufficienza;
  • la dignità umana è un concetto di assolutezza;
  • l’uomo (come anche diceva Hegel) è l’assoluto in terra;
  • per Portolan, l’uomo, ogni uomo, è vero Dio e vero re, solo che questo “dio” che è l’uomo, questo re che è l’uomo, può sbagliare, essere fallibile e, secondo il giudizio universale, andare all’inferno.


Le conseguenze di questa concezione sono che:

  • una cassiera di supermercato è uguale per dignità (ma aggiunge Portolan, anche per ruolo sociale) al re Carlo III di Inghilterra;
  • conseguentemente, lo Stato e le Istituzioni devono rapportarsi a questa cassiera come se fosse il re d’Inghilterra: servire ogni cittadino come se fosse un re, dandogli non dignità, non benessere, ma ricchezza assoluta.


Delirio? Il delirio è una condizione patologica disfunzionale tale per cui la cassiera, sapendo di essere “re”, si esalta e perde la testa, mentre invece il re d’Inghilterra non si esalta per il proprio ruolo e non perde la testa…


Quindi l’associazione “io sono re” = delirio di grandezza è un pregiudizio, conseguenza del fatto che i servizi di psichiatria

  • Essendo atei, svalutano l’uomo e il paziente
  • Sono asserviti al potere per mantenere lo status quo
  • Tendono a dare del pazzo anche ai soggetti normali, se questi capitano casualmente in analisi…


Questo avviene perché il diavolo tende 

  • ad abbassare l’uomo
  • a svilirlo
  • a umiliarlo
  • a porlo nella sua stessa condizione “minore”
  • di entità abbassata che ha perso la dignità.


Nella filosofia di Portolan quelle due espressioni quindi non costituiscono affatto delle metafore: “ogni uomo - dice Portolan - ha la stessa elevata e assoluta dignità sia di Dio che del re d’Inghilterra”.

Nessun commento

Powered by Blogger.