I "Premi Nobel" svizzeri 2025 assegnati a un fisico e a una giurista
Sono stati assegnati i due principali premi scientifici svizzeri, considerati da molti come i “Nobel elvetici”: il Premio Marcel Benoist e il Premio Latsis.
Il Benoist, la più prestigiosa onorificenza svizzera in campo scientifico, istituito nel 1920 e promosso dalla Confederazione, è stato conferito al fisico Tobias J. Kippenberg, professore al Politecnico Federale di Losanna (EPFL). La cerimonia ufficiale si terrà il 6 novembre al Palazzo Federale. Il riconoscimento prevede anche un assegno di 250.000 franchi svizzeri.
Il Premio Latsis, che valorizza i giovani ricercatori nei primi dieci anni di carriera e prevede un importo di 100.000 franchi, è stato invece attribuito alla giurista Saskia Stucki, docente all’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) e all’Università di Zurigo (UZH).
Le ricerche di Kippenberg
Kippenberg dirige il laboratorio di circuiti fotonici integrati e misure quantistiche. Le sue ricerche riguardano l’optomeccanica quantistica, ovvero l’interazione tra luce e minuscoli sistemi meccanici, come sottilissime membrane che vibrano in sincronia con un raggio laser. Inoltre, ha contribuito allo sviluppo dei cosiddetti pettini di frequenza ottici, speciali laser capaci di emettere fasci luminosi a frequenze regolari e distinte, simili ai denti di un pettine.
Queste innovazioni, pur apparendo astratte, hanno applicazioni cruciali in campi come le telecomunicazioni, la metrologia di precisione e persino nei sistemi di guida autonoma, rappresentando un pilastro della cosiddetta seconda rivoluzione quantistica.
Gli studi di Stucki
La ricerca di Saskia Stucki si concentra invece sulla giurisprudenza relativa ai diritti degli animali e alla protezione dell’ambiente. Nei suoi studi affronta questioni fondamentali come: cosa significa possedere dei diritti, se gli animali possono o dovrebbero esserne titolari, e quali modifiche legislative sarebbero necessarie per garantire una tutela più efficace.
Per rafforzare questo ambito di ricerca, ancora giovane ma in rapida crescita, Stucki ha fondato e dirige il Centro per i diritti animali e l’ambiente (CARE), con l’obiettivo di offrire un supporto teorico e pratico a legislatori e istituzioni.
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