500 MILIONI DI EURO PER IL PROGRAMMA EURO-MEDITERRANEO DI RICERCA E INNOVAZIONE

Presentato oggi al Miur il  più ambizioso progetto di cooperazione scientifica mai lanciato nel Mediterraneo, con un budget di quasi mezzo miliardo di euro.





Il partenariato PRIMA, Partnership of Research and Innovation in the Mediterranean Area, è stato presentato oggi, presso la Sala della Comunicazione del Miur.

Un’iniziativa che riunisce 19 Paesi, quasi la totalità dell’Area euro-mediterranea, con il comune obiettivo di integrare le politiche di ricerca e innovazione in materia di sistemi alimentari e risorse idriche, promuovendo così la qualità dei risultati scientifici, il dialogo e lo sviluppo sostenibile economico, sociale e ambientale di tutte le comunità.

Il programma sarà finanziato con circa 500 milioni di euro in dieci anni: 220 milioni arriveranno dalla Commissione europea nell’ambito del Programma quadro per la ricerca Horizon 2020, 274 milioni dai Paesi partecipanti, attualmente 11 Paesi dell’UE (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna) e 8 non UE (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia).

All’inizio del 2018 saranno emanati, a cura della Fondazione PRIMA, bandi competitivi per progetti di ricerca e innovazione sui temi dell’uso efficiente delle risorse idriche, dell’agricoltura sostenibile e della catena del valore del cibo, per 50 milioni di euro.

Ricercatrici e ricercatori italiani potranno partecipare ai bandi finanziati dalla Commissione europea, pari a 20 milioni, e creare partnership con enti di ricerca e imprese degli altri Paesi euro-mediterranei, che vedano la partecipazione di almeno altri due Paesi, di cui almeno uno della Costa Sud. I singoli Paesi poi contribuiranno con gli altri 30 milioni. Il Miur parteciperà con una quota di 7 milioni di euro che, per le regole di PRIMA, andranno esclusivamente a ricercatrici e ricercatori italiani.

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