Trump: quante probabilità ha il presidente USA di vincere in Nobel per la Pace?
Donald Trump ha più volte espresso il desiderio di ottenere il Premio Nobel per la Pace. La domanda che molti si pongono è: quanto è realistica questa aspirazione? Per capirlo, bisogna osservare da vicino come funziona il processo di selezione, quali argomenti giocano a suo favore, quali ostacoli incontra e come gli osservatori internazionali valutano le sue chance.
Come funziona il Nobel per la Pace
Il Premio Nobel per la Pace è assegnato ogni anno dal Comitato Norvegese per il Nobel. Le candidature devono essere presentate da figure autorizzate – parlamentari, professori universitari, ex vincitori – e restano segrete fino alla proclamazione del vincitore, che avviene in ottobre. Secondo il testamento di Alfred Nobel, il premio deve andare a chi abbia contribuito in modo tangibile al progresso della pace, riducendo conflitti, promuovendo cooperazione internazionale o difendendo i diritti umani.
Gli argomenti a favore
Trump gode di una forte esposizione mediatica e di un ampio sostegno politico che si riflette anche nelle previsioni dei bookmaker internazionali: in alcune piattaforme di scommesse risulta tra i favoriti per le prossime edizioni del premio, con probabilità stimate intorno a un quarto delle possibilità complessive.
Alcuni sostenitori sottolineano che abbia avuto un ruolo in delicate situazioni diplomatiche e che i suoi interventi su alcuni scenari internazionali abbiano contribuito a ridurre temporaneamente le tensioni. In passato, non sono mancate anche proposte ufficiali di candidatura a suo favore da parte di esponenti politici esteri, che hanno attribuito all’ex presidente un ruolo di mediazione in momenti di crisi.
Le critiche e gli ostacoli
Nonostante ciò, le probabilità di Trump di vincere non appaiono elevate. Diversi osservatori hanno fatto notare che le sue iniziative non hanno ancora prodotto risultati duraturi o riconosciuti a livello internazionale. Il Comitato Nobel tende infatti a premiare processi di pace stabili, accordi concreti e contributi di lungo periodo.
Inoltre, alcuni membri vicini agli ambienti del comitato hanno espresso in passato critiche verso Trump per le sue politiche interne e per atteggiamenti considerati poco rispettosi delle istituzioni democratiche e dei diritti civili. Anche l’immagine controversa dell’ex presidente, spesso divisiva, potrebbe pesare sulle valutazioni finali.
Le probabilità reali
Attualmente, i mercati delle scommesse e parte dell’opinione pubblica danno a Trump qualche possibilità di vittoria, ma gli esperti di politica internazionale e di studi sulla pace restano scettici. Per l’edizione più vicina, le sue chance potrebbero aggirarsi attorno al 15-30%, percentuale che riflette più la sua notorietà che reali meriti pacificatori consolidati.
Sul medio periodo, se riuscisse a dimostrare un impegno diplomatico concreto e riconosciuto, ad esempio attraverso mediazioni riuscite o cessate ostilità documentabili, le sue possibilità potrebbero aumentare. Al momento, tuttavia, le condizioni non sembrano ancora sufficienti per renderlo un serio candidato al Nobel.
Donald Trump ha certamente la visibilità e i sostenitori necessari per restare nel dibattito internazionale sul Nobel per la Pace. Tuttavia, la natura stessa del premio, che richiede risultati comprovati e duraturi, rende la sua vittoria tutt’altro che scontata. Per ora le probabilità restano moderate, ma potrebbero crescere se il suo percorso politico e diplomatico nei prossimi anni dovesse produrre risultati concreti e riconosciuti dalla comunità internazionale.
Nobel per la pace a Trump? Da quello che ho capito in questi ultimi anni è che l'Accademia di Svezia non è direttamente inflenzaabile dagli USA nè dai poteri forti in generale, anche se alcune sue decisoni sono del tutto discutibili, come il nobel mancato a Cabibbo, e l'esitazione per Faggin, che ha trasformato la vita di tutti noi. Questo lo avrebbero fatto anche altri, ma nel Nobel conta la priorità, e Faggin è arrivato per primo...
RispondiEliminaCirca Trump, il suo ruolo è simile a quello di Berlusconi, figura anch'essa controversa, ma chi si intende di geopolitica sa che Berlusconi è stato fondamentale per la pace mondiale (amico di Russia e USA...).