LE 6 REGOLE PER TIRARE FUORI IL MEGLIO DAGLI INTROVERSI

Nonostante i numerosi articoli, i libri e le conferenze sull’argomento, le persone introverse (o dalla cosiddetta personalità riservata) possono sentirsi ancora incomprese in una società che promuove continuamente i caratteri estroversi. Gli introversi, contrariamente a quanto si possa immaginare, non hanno paura delle occasioni sociali, ma danno più valore alle interazioni personali e significative, e sono perfettamente a loro agio nella loro “comfort zone”.




A livello lavorativo, anche se il pensiero comune non sembra essere concorde, una persona introversa è fondamentale in ogni team, ma bisogna poter dare loro la possibilità di esprimersi appeno, per poterne sfruttare le potenzialità. Una persona introversa spesso coglie aspetti e sfumature di caratteri, conversazioni e umori che non sono così evidenti ai soggetti estroversi. Gli introversi noprmalmente sono ottimi osservatori, anche grazie alla loro abitudine di restare spesso in silenzio a ragionare sulle cose, mentre un estroverso tende a parlare molto di più e a pensare di meno.

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Abbiamo chiesto a Stefano Pigolotti, Professional Coach e Imprenditore, che ha avuto negli ultimi anni la possibilità di formare oltre 30.000 persone (di diversa estrazione e professionalità) in ambito commerciale, nonché di condividere esperienze imprenditoriali come consulente strategico per importanti aziende italiane e che ha selezionato e acquisito percorsi formativi ed analisi psicometriche, creando un nuovo modello formativo basato sulla personalizzazione dei percorsi evolutivi, adeguando la formazione ai compiti da svolgere, quali siano i modi migliori per tirare fuori il meglio dagli introversi, ottimizzandone la modalità comunicativa con gli stessi. 





Cosa vuol dire essere introverso? L’introverso è una persona che preferisce il non contatto, preferisce rimanere all’interno del suo involucro, che fa entrare raramente qualcuno e che quando deve esprimersi, fa molta fatica. Per integrare al meglio queste caratteristiche in un team di lavoro, è importante seguire sei semplici regole:
  1. lasciare all’introverso il tempo di pensare e poi parlare, non incalzandolo e mettendolo in confusione, evitando di fare in modo che si senta a disagio per la mancanza di rispetto fra pensiero e parola;
  2. se serve che un introverso prenda una decisione, è necessario lasciargli il tempo di poter decidere in tranquillità. Il tempo per una persona introversa è fondamentale, dato che deve valutare internamente alcune serie di parametri, informazioni e variabili per arrivare alla decisione;
  3. sono persone discrete, che non amano raccontare di sé, infatti sono molto riservate. Non sarà strappando a forza le informazioni, specie personali, che si ottiene un risultato;
  4. apprezzare la loro necessità di lavorare da soli. Non tutti danno il meglio di se in gruppo, un introverso ha la necessità, per ottimizzare i suoi processi, di lavorare in autonomia e da solo. Apprezzare e ottimizzare questo aspetto consente di integrarlo nel lavoro di team, sfruttandone le potenzialità;
  5. Ascoltare attentamente quanto viene detto. Per l’introverso, parlare è la fase finale del processo creativo, e quindi non porre la giusta attenzione porta il rischio di far chiudere ulteriormente la persona su sé stessa; 
  6. rispettare il loro tempo di apprendimento. Dato che condividono meno informazione, è estremamente complesso comprendere a che punto sia il loro processo di assimilazione delle informazioni. Possono risultare meno rapidi nell’acquisizione di un’informazione, dato che la spacchettano, ma successivamente sono molto più rapidi nella sua applicazione, dato che ne hanno assimilato internamente tutti i processi collegati.  
Regola bonus: avere la sensibilità di capire se una persona è introversa, rispettarla e non basarsi sui propri pregiudizi, dato che limitano la visione d’insieme, focalizzando l’attenzione solo su alcuni aspetti e perdendo tutto il resto.


Per approfondire: Stefano Pigolotti e il Percorso formativo Skills Empowerment 


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