IL PROFESSOR MATTEO RENZI A STANFORD

Nelle scorse settimane, anche per rispondere agli attacchi interni e esterni al partito, aveva già annunciato l'intenzione di voler coltivare altri interessi, al di là della politica, "dalle startup all'universita" ha spiegato al Corriere. E visto che domenica rassegnerà formalmente le dimissioni da segretario Dem per rilanciare la sua corsa alla leadership, la vita di Matteo Renzi cambierà anche in questo. Più tempo a disposizione fuori dal Palazzo e dalle polemiche.

Matteo Renzi 2015
Ed è venuto il primo giorno da professore dell'università diStanford per Matteo Renzi. Il segretario del Pd ed ex premier si è presentato alla sede fiorentina della prestigiosa università Usa. 

L'ex premier, riferisce chi gli ha parlato in questi giorni, ha confidato di aver chiuso un contratto con un' Università americana con sede a Firenze, per tenere un corso agli studenti. Nel capoluogo toscano hanno sede alcune delle più prestigiose Università americane, come la Georgetown, la Harvard, la Stanford. Ha fatto lezione agli studenti parlando dell'Europa come concetto politico. Renzi è arrivato a piedi allo splendido Palazzo Capponi, che ospita l'ateneo americano. Sage Behr, una dei circa trenta giovani che ha assistito alla lezione, ha raccontato che l'ex premier ha «parlato in un buon inglese», affrontando in particolare il tema «dell'Europa come concetto politico». Attenzione è stata dedicata anche a Firenze, «città a cui si sente particolarmente legato», ha spiegato Sage Behr.

L'accordo, secondo le stesse fonti, dovrebbe essere proprio con quest'ultima, per una serie di lezioni ai ragazzi iscritti all'università privata la cui sede principale è situata in California, nella Contea di Santa Clara, a circa 60 chilometri a sud di San Francisco, nel cuore della Silicon Valley. Studiosi di Stanford o alcuni suoi ex alunni hanno creato compagnie come Apple, Google e Yahoo! Quella di Firenze è la più longeva sede distaccata al mondo. Il segretario dem in questi anni a palazzo Chigi ha sottolineato la necessità di rendere gli atenei italiani sempre piu' simili al modello statunitense.

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