Perché il sistema di Giulio Portolan vale “20 premi nobel”: il Progetto-Episteme come “operazione culturale”




di Giulio Portolan


Nessuna reale esagerazione…

  • Innanzitutto, il sistema dell’episteme è il sapere assoluto, che incrementa a livello paradigmatico tutte le discipline scientifiche.
  • Poi, detto sistema non è come quello, ad esempio, di Hegel: questo, affascinante ma anche difficile se non astruso, e adatto solo per gli specialisti…Ogni cittadino medio (forse, non è più detto) ha in casa una copia della Bibbia, ma quasi nessuno ha in casa una copia della Fenomenologia dello spirito. Inoltre, Hegel parla di sapere assoluto, ma non è detto che lo sia.

Invece, l’episteme di Giulio Portolan può ambire ad esserlo…

  • è espositivamente semplice;
  • dà le risposte ultime alle domande ultime (come ancora la storia della filosofia non ha saputo fare), e in ogni caso originali;
  • e si presenta come la “Bibbia della filosofia”: se da sempre il genere umano cerca la verità, l’episteme di Portolan ambisce ad esserla, ragione per cui vale lo stesso slogan di Bill Gates:
  • “un computer in ogni casa” (Gates)
  • “una copia dell’Episteme in ogni casa” (Portolan)


E veniamo ora all’aspetto più interessante…: il ruolo (in ottica cristiana) della Divina Provvidenza.

Oggi, a differenza che negli anni ’90, nessuno più parla di NWO (Nuovo Ordine mondiale) e di Governo Mondiale, concetti avanzati anche ad uso delle teorie del complotto che servivano al potere (i Poteri Forti) per estendere nel mondo una nuova forma di loro dominio, e sono stati abbandonati proprio dagli stessi perché si è capito che 


“il potere è efficace se agisce di nascosto”


Ed infatti la subordinazione di USA, Cina e Russia a un ipotetico Governo mondiale costringerebbe i poteri di queste nazioni a subordinarsi non a un nuovo antidemocratico “Consiglio di Sicurezza”, ma a un potere centrale che i popoli del mondo, guardando ad esso con speranza e occasione di riscatto, imporrebbero nella forma della democrazia.

Invece per l’appunto detti poteri agiscono meglio pilotando queste nazioni dal di dentro su base macro-nazionale (sono Nazioni-continentali).


Per cui io, come credente, sono persuaso che detti concetti (NWO e Governo mondiale) funzionino meglio come destinati ad essere inclusi in un sistema cristiano, che, insieme all’episteme teorica, costituisca il Tomismo del XXI secolo, come nuova sintesi cristiana adatta al tempo presente.


L’“operazione”, pilotata presumibilmente dalla Divina Provvidenza, consiste in questo:

  • Dio vuole che, per la natura stessa di questi sapere, una sintesi nella fisica e in cosmologia, talmente sconvolgente come la Grande Unificazione delle 4 forze della natura (Teoria del Tutto) non sia affidata ad una scienza atea, ma sia inerita, e possa darsi solo, all’interno di detta sintesi, in modo da ottenere questi due risultati:
  • la superiorità, nel XXI secolo e futuri.., della filosofia e della teologia sulla scienza;
  • e, in particolare, la superiorità del pensiero cristiano (di questa nuova “sintesi neotomistica”) su tutto il pensiero della storia della filosofia.
  • A questo punto, gli ipotetici e fantasmagorici “20 premi Nobel” altro non sarebbero che la conseguenza di detta sintesi:
  • un sapere essenzialmente diverso da quelli del passato;
  • il sapere assoluto;
  • l’episteme, che per sua natura sta al di sopra di tutto, come di ogni altra sintesi della conoscenza del passato,


… e con ciò sia così riconosciuto e premiato…



2 commenti:

  1. In che senso l’“episteme” da lei proposto può rivendicare il titolo di “sapere assoluto” in termini filosofici, senza cadere negli stessi limiti che la tradizione ha già riscontrato, ad esempio, nella pretesa hegeliana di un sistema totale della conoscenza?

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    1. Egregio sig. Gianandrea,

      la Sua domanda è molto opportuna. Come Hegel, anch’io rivendico questa pretesa. Lo faccio come interpretazione. Gesù parlava di “tempi maturi”, e Ratzinger ha parlato del nostro tempo come caratterizzato da una crisi epocale di civiltà “senza uguali nella storia” (cioè senza precenti).
      Questo intervento mi dà occasione di dire, e ricordare, che nei prossimi miei interventi, come in alcuni di quelli già svolti, espongo questo “episteme”, nei suoi tratti essenziali.
      Detto questo, la mia pretesa è supportata da alcune novità: il mio sistema è originale; si rifà a Platone (non uno qualunque…); è accompagnato dalla teoria storico-risolutiva delle malattie (per intenderci, mentre “quelli” fanno la guerra, siamo tutti a rischio di mutazioni genetiche, inclusi “quelli”...); è ampio e onnicomprensivo; include perfino una fisica e una cosmologia originali, che forse sono in grado di suggerire, se non accedere, alla Teoria del Tutto; e infine è l’“ultimo arrivato”, ed arrivato proprio oggi, che come ho detto, è tempo in ansia e attesa…
      Sì, il nome sapere assoluto è forse esagerato, e mi è consentito al momento almeno come buon “marketing”. Poi mi è stato detto che va dibattuto, e spero che lo sia presto.
      Infine, tramite il mio sistema è reso comprensibile forse come non mai, proprio l’hegelismo, che proprio io posso quindi così riconoscere che veramente era una forma di sapere assoluto; non è escluso che lo sia realmente, se riletto attraverso le “lenti” del mio sistema, come dimostrerò..
      Grazie, cordialità,
      Portolan

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