Elementi di Scienza Steleologica: alcuni modelli teorizzati per spiegare l’unità organica tra gli esseri umani

L’idea di un’unità organica tra gli esseri umani, intesa come una connessione profonda e integrata che trascende l’individualità, rappresenta un tema di grande interesse in ambiti interdisciplinari quali la biologia, la psicologia e le scienze sociali. Sebbene molte teorie moderne si concentrino sulle interazioni biologiche e sociali a livello locale, l’ipotesi di un sistema integrato che coinvolga aspetti genetici, energetici e cognitivi collettivi rimane ancora poco esplorata. In questo lavoro vengono presentati alcuni modelli teorici originali che cercano di descrivere tali connessioni, ponendo particolare attenzione all’interazione tra DNA, processi cognitivi e un possibile campo energetico unitario che collega l’intera specie umana.




Autore: Giulio Portolan
Data: 13 agosto 2025
Luogo: Pordenone, Italia 


Nelle mie ricerche ho cercato di proporre un modello teorico che spieghi l’unità organica tra gli esseri umani, ossia una struttura che consenta di descrivere come alcune funzioni cognitive, quali la memoria e gli aspetti motivazionali legati alla libido, possano influenzare simultaneamente individui diversi.

Di seguito presento alcune ipotesi modellistiche:

  1. DNA-unitario ad albero: si ipotizza l’esistenza di una struttura genetica “unitaria” e ramificata che collega gli esseri umani a livello molecolare e funzionale. Questa struttura condizionerebbe gli individui e riceverebbe da essi informazioni biologiche codificate riguardo lo stato di salute o patologia, restituendo in risposta condizioni di equilibrio o disfunzione. Analogamente, ricerche sull’epigenetica mostrano come segnali ambientali e sociali possano modulare l’espressione genica in modo sistemico (Feinberg, 2007; Meaney, 2010).
  2. Connessioni tramite filamenti di “spirito” o campo energetico: si propone l’idea di un campo non fisico che collega tutti gli esseri umani, separato dalla dimensione materiale, simile a teorie di campi morfici (Sheldrake, 1981) o campi bioenergetici (Rubik, 2002). Questa connessione non sarebbe tra i corpi fisici ma tra una dimensione più profonda, analoga a ipotesi speculative sull’informazione quantistica o sul campo unificato.
  3. Modello “pentola a pressione” e valvole: cervello e apparato genitale degli individui sono paragonati a valvole che regolano l’energia vitale all’interno di un campo energetico collettivo (organico o “orgonico”, termine preso da Reich, 1949). L’attività mentale concentrata e la castità aumenterebbero la pressione e l’energia del sistema, influenzando positivamente il campo unitario e, di conseguenza, il DNA collettivo. Al contrario, la pigrizia mentale e uno sfogo sessuale incontrollato diminuirebbero questa energia, esponendo il sistema a processi di disorganizzazione. Sebbene questa teoria resti altamente speculativa, studi sull’interazione mente-corpo e sugli effetti psicofisiologici dell’autocontrollo potrebbero essere un primo riferimento (Inzlicht & Schmeichel, 2012).
  4. Essere umano come ripetitore di energia e memoria: l’attività di studio e la produzione di memoria genererebbero onde energetiche che si rifletterebbero nel campo collettivo, incrementandone la densità e l’energia. L’esempio del corridore illustra come l’esercizio fisico non solo produca benefici individuali ma ipoteticamente possa irradiare energia al campo collettivo, favorendo la salute dell’intera umanità. Studi sulla risonanza biologica e l’interconnessione delle reti neurali a livello sociale potrebbero essere spunti di riferimento (McCraty et al., 2009; Cozolino, 2014).

In conclusione, le condizioni biologiche di sopravvivenza dell’intera specie umana potrebbero dipendere da:

  • un’attività cognitiva e di studio collettiva (come forma di rilascio e accumulo di memoria);
  • un autocontrollo sessuale o castità;
  • un’attività fisica regolare e diffusa.

Da ciò deriva una riflessione sociopolitica: l’individuo, potenzialmente capace di generare benefici collettivi attraverso questi tre ambiti, è meritevole di sostegno sociale e statale, che dovrebbe incentivare lo studio, la castità e l’esercizio fisico per promuovere il benessere collettivo.

(Il socialismo marxista, nella sua aspirazione a un uomo nuovo, avrebbe difficilmente potuto desiderare di più).


Fonti consigliate come riferimento

  • Giulio Portolan - Fondamenti di Scienza Steleologia - Aracne Editrice
  • Feinberg, A. P. (2007). Phenotypic plasticity and the epigenetics of human disease. Nature, 447(7143), 433–440. https://doi.org/10.1038/nature05919
  • Meaney, M. J. (2010). Epigenetics and the biological definition of gene × environment interactions. Child Development, 81(1), 41–79. https://doi.org/10.1111/j.1467-8624.2009.01381.x
  • Sheldrake, R. (1981). A New Science of Life: The Hypothesis of Morphic Resonance.
  • Rubik, B. (2002). The biofield hypothesis: Its biophysical basis and role in medicine. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 8(6), 703–717. https://doi.org/10.1089/10755530260511705
  • Reich, W. (1949). Character Analysis.
  • Inzlicht, M., & Schmeichel, B. J. (2012). What is ego depletion? Toward a mechanistic revision of the resource model of self-control. Perspectives on Psychological Science, 7(5), 450–463. https://doi.org/10.1177/1745691612454134
  • McCraty, R., Atkinson, M., & Bradley, R. T. (2009). Electrophysiological evidence of intuition: Part 1. The surprising role of the heart. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 15(3), 223–235. https://doi.org/10.1089/acm.2008.0316
  • Cozolino, L. (2014). The Neuroscience of Human Relationships: Attachment and the Developing Social Brain.

2 commenti:

  1. Gentile Dott. Portolan,
    desidero innanzitutto ringraziarla per il suo lavoro su Elementi di Scienza Steleologica. La sua capacità di integrare approcci biologici, cognitivi e energetici per descrivere l’unità organica tra gli esseri umani è davvero stimolante e apre scenari di ricerca affascinanti e profondi.
    Avrei due domande a cui mi piacerebbe ricevere qualche chiarimento:

    1) Nel modello del DNA-unitario ad albero, come immagina la trasmissione di informazioni biologiche tra individui senza un contatto diretto? Ci sono ipotesi sperimentali che potrebbero avvalorare questa idea?

    2) Per quanto riguarda il campo energetico collettivo e le connessioni tramite “filamenti di spirito”, esistono indicatori osservabili o esperimenti che potrebbero misurare la densità o l’energia di tale campo?

    Infine, sarei grato se potesse indicarmi quali dei suoi libri o pubblicazioni consiglierebbe per approfondire in dettaglio i concetti di:
    - Interazione mente-corpo e autocontrollo come regolatori di energia collettiva;
    - Connessioni genetiche o energetiche tra individui;
    - Risonanza biologica e memoria collettiva.

    La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità e per l’ispirazione che le sue teorie offrono.
    Con stima, Edoardo

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  2. Egr. sig. Edoardo Gallo,

    l’interazione tra gli esseri umani anche tramite e mediata dal DNA-unitario può essere rappresentata con le torri contenenti le vasche, così come appaiono nel film Matrix (1999): per rispondere subito alla sua seconda domanda, i “fili spirituali” (con loro cenno da parte del Card. Ravasi durante una puntata de “Le frontiere dello spirito”, probabilmente influenzato da me perché mi ha risposto tre volte, e la terza volta citando la mia “teoria”) sì ci sono, ma non tra noi che appaiamo sulla terra, ma appunto a livello delle vasche, mentre noi siamo nella realtà virtuale (sempre il film Matrix, guardato dal card. Scola che mi conosceva, anche lui mi rispose, e vide il film forse perché anche lui condizionato dalla mia concezione; sono ipotesi): battuta durante la lotta di karatè: “pensi che quello che respiriamo qui sia aria?”.
    Ma questa è speculazione teologica, perché sono realtà che non appaiono: una teologia però particolare, con strutture invisibili ma biologiche che spiegano le malattie e quindi dal carattere “scientifico”. Si possono misurare memoria e libido? No, se sono collocati nelle torri…Infatti l card. Ballestrero volle captare con la rilevazione empirica la transustanziazione durante la messa, nulla rilevando gli strumenti scientifici applicati..
    A me spiace che le Istituzioni da me avvertite non abbiamo compreso la mia teoria e la sua urgenza, da cui forse dipende il destino del genere umano. Ogni volta che vado al supermercato guardo le cassiere, e mi dico: “se sapessero che devono tutte laurearsi!”.
    Purtroppo il libro che Le segnalo non è aggiornato:
    https://www.aracne-editrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825524352
    La ringrazio, vive cordialità.
    Portolan

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